Editoriale

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Sono convinto che tutti i cattolici adulti, anche chi non frequenta più la chiesa, ricorderà almeno uno dei suoi catechisti: ovvero quelle persone, principalmente donne – religiose o laiche – di età diverse, che nel corso di un appuntamento settimanale nei locali della parrocchia, all’oratorio e talvolta in chiesa, si dedicavano con tanta buona volontà (e non senza qualche fatica) all’istruzione religiosa di bambini e ragazzi.

Le ultime notizie ci dicono che la pandemia sta superando la fase più acuta e inizia a regredire, in parallelo con il procedere delle vaccinazioni. Naturalmente tutto questo riguarda il nostro territorio

Ci si chiede di continuo cosa succederà quando il blocco dei licenziamenti non verrà più rinviato. La risposta sincera è che non lo sa nessuno

Il progetto Superlega di calcio che ha visto aderire e 24 ore dopo sfilarsi i dodici club più titolati di Inghilterra, Spagna e Italia (con Internazionale, Juventus e Milan), è campeggiato nelle prime pagine dei quotidiani, nelle aperture dei notiziari e ha letteralmente inondato i social...

Speriamo davvero, come auspicato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che si realizzi la possibilità di consentire ai ragazzi almeno un mese di scuola in presenza

L’intervento della famosa virologa Ilaria Capua che abbiamo ospitato nelle nostre pagine la scorsa settimana ci ha aperto un orizzonte vastissimo sul mondo dei virus, che nostro malgrado abbiamo incominciato a conoscere meglio grazie a quello che, ironia della sorte, sembra essere l’attuale detentore della sovranità, almeno stando al suo nome: il Coronavirus

Un’immagine ricorrente per descrivere l’attuale situazione é quella del conflitto bellico. Premesso che solo gli 80enni e oltre possono avere almeno un vago ricordo di una guerra in senso classico, oggi il richiamo si fa più frequente e diretto: si esprime in questi termini, per esempio, il sindaco Federico Sboarina quando è chiamato a commentare i numeri della pandemia nella città scaligera...

Ogni crisi spinge al cambiamento. Ma la direzione del cambiamento non è segnata.
e delle restrizioni imposte alle attività produttive per ridurre i rischi connessi all’emergenza sanitaria sono evidenti ancorché non del tutto quantificabili.