Caffè & brioche

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Mi chiedo cosa giri per le teste dei cosiddetti “negazionisti”, coloro cioè che negano l’esistenza del Covid, o sciocchezze simili. L’intero mondo si sarebbe messo in testa di congiurare ai nostri danni, inventandosi una pandemia. Metropoli bloccate, un disastro di proporzioni epiche solo per farci un dispetto, per prenderci in gior, per "limitare i nostri diritti". Poi ritorno al concetto di testa e mi chiedo come mai nessuno mi ha detto prima che esistono esseri umani viventi, dotati però di un solo neurone, e perlopiù difettoso.

Ripeto: e per fortuna che avevano detto che l’ultima a chiudere sarebbe stata la scuola! Se la dichiarazione fosse stata meno perentoria, a questo punto starebbero radendo al suolo gli edifici con le ruspe…

Vedere l’elenco delle deliberazioni comunali in discussione oggi in Consiglio comunale a Verona (regolamento tutela animali e istituzione di una borsa di studio; stop) mette una lieve depressione. Non c’è altro in saccoccia da decidere, in questa città?

Sono antagonisti, anarchici, no global, fascistissimi e antifascisti, pecore nere e altro ancora. Ma quando c’è da spaccare tutto, prediligono i negozi di Gucci con relativo saccheggio. Sempre meglio che rubare maglioncini di Zara e Benetton

Ma non avevano detto che no, la scuola non si tocca, i ragazzi hanno bisogno di lezioni frontali, di stare tra di loro, di scuola vera e non digitale. Che non produceva contagi, che anzi sembrava un luogo tutto sommato sicuro rispetto al resto. E poi le lezioni con le finestre aperte sempre, nelle palestre, con i banchi a rotelle tanto amati dalla ministra… Infatti la prima cosa che hanno chiuso è stata la scuola superiore. Per evitare che gli studenti prendano bus e tram intasati perché nessuno ci ha pensato da sei mesi a questa parte. Evviva.

Boh, mi sembrano le solite misure prese a capocchia. Obblighi i cinema a sanificare, a ridurre drasticamente i posti a sedere, e poi li chiudi di nuovo. Tieni aperto i ristoranti e le trattorie a mezzogiorno, ma non la sera: o sono pericolosi sempre, o mai. E quel pochissimo di turismo che stava timidamente riprendendo, ora chiude definitivamente: impossibile mangiare fuori la sera. Tutti a casa, luogo di maggior contagio.

Siamo circondati. Ma non ci arrendiamo e speriamo di sentire quanto prima la tromba della cavalleria mandata in nostro soccorso, guidata da capitan Giuseppe Conte. (Dopo aver scritto una simile cosa, uno ripensa a cosa ha mangiato la sera prima…)

Prove tecniche di lockdown cittadino: chiudere le buche lasciate dai lavori per il filobus. Farà bene alla salute di chi ci vive attorno, o deve transitare ogni giorno più volte da quelle strade

Comunque ha ragione da vendere, il sindaco Sboarina, quando fa notare che vengono proibiti dal Governo i congressi medici (difficile immaginare assembramenti da stadio) e non i cinema, che si svolgono nello stesso modo; gli sport organizzati per i più piccoli che quindi si ammucchieranno nei pochi parchi giochi; le piazze alla gente da una certa ora, mentre in quelle piazze ci sono ristoranti che possono rimanere aperti… Il che ti fa pensare che i famosi esperti che condizionano la nostra vita da mesi ­– che noi immaginiamo intenti a pensare – siano in realtà esperti di Merlot e prosecchini…

Il Governo: che siano i sindaci a stabilire le regole di chiusura per le loro città. I sindaci: eh no, che sia il governo, la Regione, la Provincia, il Consorzio agrario, zio Paperone a farlo. Poi a chiedere i voti di quelli che stanno lì, ci andate voi?