Mi ha fatto un po' pena la vicenda di Alex Schwarzer, il marciatore sudtirolese accusato ingiustamente di essersi dopato, e per questo costretto all'inattività per cinque anni. Non era un pinco pallino qualsiasi, ma un campione olimpionico. Da lì in poi non ha più potuto gareggiare e si è pure svenato in avvocati e processi. A un certo punto lavorava nella stalla di famiglia. Ora gli è stato restituito l'onore, ma non quel che più gli serviva: il tempo. A 36 anni d'età, ti hanno comunque rovinato la vita.
Ieri ho ascoltato il discorso fatto da Mario Draghi al Senato, laddove ha sostanzialmente detto che farà l'esatto opposto di chi l'ha preceduto: competenza e zero improvvisazione. Mi sarei aspettato anche zero voti da parte dei grillini, che invece lo hanno votato quasi tutti! Mi sono chiesto come abbia fatto il Marione ad ottenere un simile risultato: prendere a pugni in faccia uno, che poi l'applaude. Ci ho pensato e ripensato, ho addirittura riesumato gli antichi studi giuridici finché mi è venuta in mente la soluzione: la chiamano "circonvenzione d'incapace".
Ecco, adesso che sta ottenendo la fiducia, inizia il conto alla rovescia di quando la perderà.
È arrivato il castigamatti Brunetta a sovrintendere alla pubblica amministrazione. Beh, speriamo suoni la campanella della fine ricreazione (la chiamano smart working), perché ormai i racconti e gli aneddoti sulla “produttività” di molti, troppi uffici pubblici – a cominciare dal municipio cittadino – si sprecano e fanno sempre più male. Al cuore e ai portafogli dei contribuenti.
Le cronache veronesi ci raccontano da tempo di amministratori di enti pubblici indagati (anche se poi magari assolti) per aver pagato cene o alberghi con i soldi aziendali. E qui già si vede un progresso rispetto al passato. Facendo conto che siano vere le accuse, un tempo ci si faceva la villa e molto altro a spese dei contribuenti, oggi una mangiata di pesce.
Il Giuseppi è stato presidente del Consiglio per quasi tre anni, come un grande statista senza però aver mai preso un voto in vita sua. Poi, in due ore, la disoccupazione. Niente reincarico, e addio presidenza del Consiglio. E allora ministro di Draghi. Già, ma che ministero? Non gli si può dare la qualunque. E in quota a chi? A chi insomma prenderebbe il posto? E allora ha provato a prendersi il Movimento 5 Stelle. Al che il buon Giggino Di Maio gli ha detto: abbello de mamma! Giù le mani! Gli amici romani del Pd gli hanno infine proposto il seggio di Siena, un tempo rosso. E a Siena non l'hanno presa bene: in Parlamento ci andrà casomai uno dei nostri, dei locali. Sindaco di Roma? Al di là del fatto che governare Roma è un incubo, ma con quale esperienza lo farebbe, dato che non ha mai fatto nemmeno il consigliere comunale per un quarto d'ora? Niente. Insomma un po' di pazienza: se l'altro Conte a maggio non vince lo scudetto...
Certo che è tremendo sentire ‘sto coro di “Quello lì è il meglio”, “Ah, come quello non c’è nessuno”, “Se c’è quello lì, faccio volentieri un passo indietro”… Cosa vuol dire? Che finora e per anni ci siamo accontentati della Serie B? Dei panchinari?
Nell’Italia dei milioni di disoccupati o sotto-occupati, ci sono dai 30 ai 50mila posti di infermiere vacanti e mancanti. Forza ragazzi!
E poi arrivo il Draghi, e li bruciò tutti…
Un amico mi dice: peccato che i populisti stiano sparendo, Draghi non ci voleva. Mi stupisco, conosco bene il suo orientamento politico (e il suo lavoro: maneggia soldi), pensavo che uno come Draghi… Certo, è il più bravo – mi dice – ma con gli altri ho fatto un sacco di soldi. Quando la coppia Salvini-Di Maio è andata al potere, lo spread è salito e sembrava che l’Italia fosse al capolinea. Vabbè, saranno stati due incapaci ma intanto ho comprato titoli italiani a man bassa. Ora con Draghi lo spread è ai minimi. Io con quei titoli ci ho guadagnato un pozzo di soldi, ma adesso cosa compro? Speriamo torni Salvini. E detta così, non penso che Salvini si goda molto.