È suonato ai più lievemente contraddittorio, se non ridicolo, il fatto che in questi giorni pasquali di chiuso tutto e non vi muovete, non si possa andare fisicamente nel Comune attaccato al nostro, ma si possa viaggiare liberamente in aereo, destinazione Canarie...
Leggo il seguente titolo su un quotidiano: "La regola dei due mandati decapita i vertici del Movimento 5 Stelle". E mi sorge un dubbio: ma per decapitare ci vuole la presenza di una testa, giusto?
A Verona, nei giardinetti pubblici, girano mamme più temibili delle baby gang...
In occasione del centenario della sua nascita, l'altro giorno ho rivisto alcuni film di Nino Manfredi, tra cui quel Pane e cioccolato che ha raccontato così efficacemente le umiliazioni e lo spaesamento dei tanti italiani che nei decenni scorsi andarono oltreconfine per guadagnarsi il pane. Mi ha fatto riflettere su come ci si dimentichi in fretta tutto, e come cambino rapidamente i ruoli nella commedia: ora siamo noi a mettere quei cartelli che un tempo mettevano svizzeri e tedeschi: in questa casa non si accettano né cani, né italiani. Ma penso che non sia una questione di popoli, ma di schei. Chi li ha, odia la puzza della povertà, del bisogno. Che non ha confini.
Ieri sono successi due fatti straordinari: Angela Merkel e Beppe Grillo hanno chiesto scusa di tutti i loro errori. Angela Merkel ci ha messo dieci secondi, Grillo ha fatto notte.
Quando l'avvocato Gianni Agnelli parlò dell'Italia come di una "Repubblica delle banane", forse presagiva come ci saremmo comportati nella campagna vaccinale, con trentenni vaccinati subito in quanto addetti alle paghe di una Ulss, e settantenni cardiopatici ancora da vaccinare perché la precedenza è stata data a gente che non ha alcuna possibilità di morire per il virus.
Sta per didattica a distanza e alle scuole elementari semplicemente non funziona. Fa pure ridere chiudere le scuole e lasciare aperti i parchi giochi dove, nel pomeriggio i bambini si ritrovano a giocare assieme. Meglio inventarsi qualcos'altro
Fu una fortuna per l’Italia, l’assassinio di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse. Cercate di capire: ogni assassinio è un abominio. E Moro doveva certamente vivere, lo Stato non fece granché per riuscirci. Ma la scelta di ucciderlo fu la fine del brigatismo: rivelò solo il lato efferato e crudele della “rivoluzione”, la follia di quegli idioti esaltati. Ma pensate se invece i brigatisti lo avessero liberato, dopo averlo messo contro addirittura il suo partito… Gli eroi senza macchia e paura che colpiscono i potenti e li mettono spalle al muro… Milioni di italiani li avrebbero visti come dei Robin Hood e sarebbero stati dalla loro parte. Chi non ha vissuto gli anni Settanta in Italia, non può capire che clima si respirasse tra il 1972 e il 1978. Ah, e le guardie del corpo massacrate durante il rapimento, come sempre, non contavano niente. Erano “servi dello Stato”, entità da distruggere.
Ricapitolando: la scuola non è fonte di contagio e quindi chiuderla, dai nidi in su, è una boiata pazzesca. Oppure è fonte di contagio, e allora non si capisce perché sia stata tenuta aperta fino a metà marzo 2021. Post scriptum: se si decide il venerdì che tutto il mondo scolastico rimarrà a casa in dad, si deve dare al mondo scolastico almeno un giorno di tempo (ripeto: almeno un giorno di tempo) per organizzarsi, e con esso i genitori. Si partiva dal martedì, non cadeva il mondo in pura evidenza. Non è stato fatto per una mera questione di imbecillità.
Se c’è un colore che non funziona in questa Italia a semafori-Covid, è sicuramente l’arancione. O aperto o chiuso, o alcune limitazioni o tutti a casa. O giallo o rosso, insomma. L’arancione non ferma statisticamente il contagio e rende più cervellotica la vita di tutti. Sperando che prima o poi sia semaforo verde per tutti.