L'insulto, la violenza fisica o verbale che sia e, quest'ultima talvolta è peggiore della prima, non appartengono alla logica degli sfottò, ma a quella più miserabile della grettezza umana.
L'approfondimento settimanale di Monsignor Bruno Fasani
La realtà ci indirizza purtroppo in questa direzione. Il rifiuto delle vaccinazioni, le manie collettive che ci vorrebbero tutti intolleranti al glutine, la crescita esponenziale di vegani e consumatori bio, andrebbero spiegati con le fragilità della psiche e con i condizionamenti culturali, senza tirare in ballo argomenti pseudo scientifici, che di scientifico non hanno nulla.
Euro più, euro meno, in dieci anni don Edoardo Scordio, parroco di Isola Capo Rizzuto in Calabria, avrebbe messo in tasca tre milioni e mezzo. Soldi che venivano dai contributi erogati dallo Stato per il Centro rifugiati, detto della Misericordia, gestito da un suo fidatissimo...
Come da copione, anche stavolta è bastato che la Cassazione si pronunciasse su un tema delicato, perché la politica si spaccasse in due, tre, quattro... Tanti filoni quanti sono gli interessi di bottega. Il riferimento è a quella sentenza che ha respinto l’istanza di un indiano di religione sikh, multato perché circolava con un coltello di 18 centimetri, il kirpan, come prescrive la sua religione.
Questa domenica a Treviso si danno appuntamento gli alpini d’Italia per la loro novantesima adunata. Perché un’adunata? Spesso, nel rispondere a questa domanda, l’immaginario collettivo finisce per indugiare su due aspetti. Da una parte c’è il rischio di trasformare un avvenimento così importante in una manifestazione folcloristica...
Mi dibatto ormai in un dubbio amletico, ovvero a quale specie appartengano certi esemplari di bipedi che da sempre siamo portati ad attribuire all’antropologia. «Vieni dalla mamma», «Vieni che la mamma ti prende in braccio», «Sei stanco tesoro?»... Alzi la mano chi non ha sentito scambiare qualcuna di queste amene affettuosità simbiotiche tra qualche quattro zampe e la sua bipede “mamma” che lo tiene al guinzaglio...
Tutta colpa di Joy Lane. Robert Godwin, è un mite signore afro-americano di 74 anni, padre di nove figli e nonno di 14 nipoti. Trascorre le giornate raccogliendo lattine nella città di Cleveland, per mettere insieme quattro spiccioli, giusto per arrotondare le povere entrate. Forse non ha mai pensato al detto che la morte è come un ladro.
Nella notissima sequenza Victimae paschali laudes, che canteremo nel giorno di Pasqua, c’è una frase che ci obbliga a pensare, prima di aprirci alla speranza nella fede. Si dice che la morte e la vita si sono affrontate in un duello straordinario. Si fa riferimento alla vicenda umana di Gesù, ma il cronista non può prescindere dal prenderla sul serio anche per altre ragioni. È vero che tra morte e vita è in atto una lotta senza tregua?
Mi capita sempre più di frequente, guardando all’Onu, di pensare che si comporti esattamente come certi personaggini, quelli per capirci che, volendo dimostrare di valere qualcosa, fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti. Era il 1945 quando vedeva la luce l’Organizzazione delle Nazioni Unite, con lo scopo nobile di evitare per il futuro lo scempio che si era appena consumato con la Seconda Guerra mondiale...
Capita sempre più spesso di sedere a tavola coi moralisti. Non la tavola della convivialità, ma quella delle lamentazioni, dove si servono piatti di rimpianto, di riprovazione e di analisi senza speranza. E quasi sempre finendo per addossare le colpe alla società, nuovo capro espiatorio, in versione contemporanea. Quando va bene è colpa dei politici, ma anche questo ormai è diventato logoro luogo comune...