Dobbiamo pensare ai giovani. La nostra priorità è dare spazio alle giovani generazioni, consentendo loro di essere i protagonisti dell’Italia di domani. I giovani sono il futuro, anzi il presente...
di Lorenzo Galliani
Storie legate al mondo del calcio che non trovano spazio sui quotidiani sportivi. Con uno sguardo un po' ironico e divertito Lorenzo Galliani rende giustizia ad un mondo vastissimo che sul palcoscenico dei campi senza manto erboso e senza tribune, spesso batte ai punti i "templi" dello sport dove si esibiscono le "primedonne" del pallone miliardario.
Stagione 1996-97. Fabio Capello col Milan ha già conquistato 5 campionati, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Uefa e tanto altro. In dieci anni da mister in prima squadra ha già vinto quello che la stragrande maggioranza degli allenatori non vede nell’arco di una carriera...
Conoscete Tomas Soucek? È un lungagnone di 1 metro e 92, gioca tra la difesa e il centrocampo: dopo qualche anno allo Slavia Praga, è stato acquistato dagli inglesi del West Ham...
Lo chiamano “El Turco”, ma solo perché di cognome fa Mohamed: in realtà è nato a Buenos Aires e le sue origini sono siriano-libanesi...
“Faccia d’angelo” era un soprannome ma, più che altro, una presa in giro. Perché Roberto Rosato, di professore stopper, non si tirava mai indietro: gli attaccanti avversari si sarebbero dovuti scontrare con lui, uscendone con le ossa rotte...
Quando un uomo sulla carrozzina si alza e inizia a correre, ci sono due possibilità: o è un miracolo o un inganno. Nel caso di Mario Ferri, la seconda. Si era finto disabile per poter assistere alla partita di calcio da bordo campo, nel posto riservato ai portatori di handicap...
A differenza di Paperopoli e Topolinia, il Daghestan esiste. È una repubblica della Federazione Russa e, peraltro, è piuttosto grandina: 50mila metri quadri, tre milioni di abitanti e, ovviamente, un campionato di calcio seguito da pochi appassionati...
Il terrore dei daltonici, e non solo loro. Sport Recife-Atletico Paranaense, giocata il 2 luglio 2017, deve aver messo in crisi i telespettatori. I padroni di casa indossavano la divisa rossa, gli ospiti la maglia arancione. Tutto chiaro, no?
Cinque minuti al 90’. L’Italia è in vantaggio con un gol di Cassano ma c’è ancora molto da soffrire. Il pallone resta a pochi passi dalla nostra porta: né i difensori azzurri riescono a buttarlo lontano, né gli attaccanti svedesi a tirare in rete...
Un quadro e una tapparella. Nella mia breve carriera da calciatore, ricordo di aver fatto solo queste due vittime. Della seconda fui quasi orgoglioso, perché in genere si mandano in frantumi i vetri delle finestre, non le tapparelle...
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