Ha avuto la gestazione di un Panda, il decreto Rilancio che si chiamava Aprile, poi Maggio e infine, per non sbagliarsi con i tempi, appunto Rilancio. È rimasta, nel governo rossoverde, la mania gialloverde di pensare che basti il nome per risolvere i problemi. È un tomo di 500 pagine che vuole fare concorrenza alla Divina Commedia ma che in decine di migliaia di parole non dice molto, perché rimanda il tutto a 98 (novantotto) decreti attuativi. Quindi lo possiamo ben battezzare decreto Dicembre, senza specificare l’anno.
A guardarsi intorno in queste ore, guardando i bar con i tavolini già affollati di aperitivi e i gruppi di persone che si trovano un po’ ovunque, mascherina o meno, ci si rende conto che i due mesi di lockdown sono stati un’impresa eccezionale per milioni di italiani. Che non verrà mai più ripetuta. Dovesse tornare la pandemia, ci vorranno i carri armati sulle strade...
Non è vero che il Paese sta tornando alla normalità. Sì, le fabbriche hanno ripreso a lavorare, i commercianti hanno riaperto le serrande, gli artigiani hanno rispolverato i ferri del mestiere, le limitazioni alla vita quotidiana stanno saltando una ad una. Ma sono tutte facezie, quisquilie. Sulle cose serie siamo ancora fermi al palo: quando ricomincia la Serie A?
Il Governo da una parte ha scelto di dare dei bonus anche a chi si gratta il naso. E tu dici: ma guarda che generosità! Poi vai ad indagare sulle modalità e sui limiti con cui questi bonus funzioneranno, e capisci che la generosità sarà alquanto limitata, alla fine. Chi ha avuto a che fare con il bonus baby sitter capirà perfettamente queste parole.
È un’indagine shock, quella che è pubblicata oggi sulla Stampa: ad avere fiducia nei politici è il 5 per cento degli italiani. Anch’io sono rimasto basito come voi: così tanti?
Un bonus è un premio che si dà per ottenere un vantaggio superiore. Tu ristrutturi, io ti restituisco il 40% delle spese ma intanto tu hai investito e mosso l’economia. Ma un bonus del 110%, cioè superiore alle spese stesse, si chiama ancora bonus o lo definiamo come regalo? E poi ci arrabbiamo con i tedeschi perché non vogliono imprestarci i loro soldi per dare simili bonus, oppure il bonus vacanze o quello per l’acquisto di monopattini elettrici (cinesi)...
Un giorno, con un umore migliore rispetto a quello attuale, studieremo con serenità la demenzialità di certe misure prese da governo e Regioni nella pandemia. Mascherine su e giù, distanziamenti regolati dal metro, congiunti di vario tipo da andare a trovare, librerie aperte in centro ma in centro non ci puoi andare… Io penso che il record mondiale si sia toccato tra Peschiera e Sirmione. Laddove un arilicense può andare con famiglia al seguito a trovare un cugino di quarto grado in Cadore, ma se per caso passeggiando supera San Benedetto di Lugana…
È vero. In Africa il Coronavirus non ha mietuto le vittime che ha fatto in Occidente per un semplice fatto: colpisce a morte le persone sopra i 65 anni. Età in cui in Africa generalmente sono già tutti morti.
Ve lo ricordate Angelino Alfano, l’enfant prodige di Berlusconi, colui che poi da ministro si rivelò dello spessore di uno zerbino? Beh, se ripenso a lui, e guardo a Conte e a certi suoi ministri, arrivo a una conclusione: in confronto, Alfano era Churchill.
Questa notte la moglie di mio nipote Nicolò ha pensato di allargare la famiglia facendo nascere Zoe. Un gioiellino. Una di quelle notizie che ti mettono di ottimo umore nonostante questa giornata, questo periodo. Pare che la bimba non ne volesse sapere di piangere al momento giusto. Ci ha pensato l’ostetrica: le ha sussurrato all’orecchio l’età in cui andrà in pensione. Non riescono più a farla smettere…