Per valide ragioni (tra l'altro è scoppiata una guerra) il nostro giornale non ha potuto affrontare prima il tema della siccità. Lo fa nel numero che sarà in distribuzione domani, quasi sicuramente sotto la pioggia. Se l'affrontavamo prima, la siccità finiva prima. Ci scusiamo con i lettori e i veronesi
Va bene, la guerra è una cosa terribile, ci si ingroppa lo stomaco ogni sera a vedere quelle orrende immagini di morte e distruzione. Pensare poi allo spavento e al dolore che stanno provando i bambini ucraini... A consolarci, un'unica cosa positiva: è un pezzo che non sentiamo Matteo Salvini...
Ma il Giuseppe Conte che da presidente del Consiglio approvò con grande impegno l'aumento delle spese militari fino al 2% del nostro Pil, è lo stesso Giuseppe Conte che da presunto leader dei 5 Stelle minaccia il governo Draghi se darà seguito a quella decisione?
Non parlerò della partita di ieri sera, delle reni che dovevamo spezzare con facilità a quei macedoni del nord e ci si ritrova sempre con un forte dolore al fianco, dell'impossibilità di gustarsi uno spledido Italia-Nuova Zelanda giocata nel deserto del Qatar a novembre, delle facce dei giornalisti sportivi televisivi quando hanno capito che tutti andranno da quelle parti, e loro no...
Spezzeremo le reni alla Macedonia del Nord!
Mi è piaciuta molto la vignetta satirica che ieri, sarcasticamente, diceva che Vladimir Putin conosce molto bene nomi, cognomi e Iban bancario di certi nostri parlamentari...
E ogni volta che accade qualcosa che ci turba, ci infastidisce, ci nausea o altro ancora, per chi commette il fatto è tutto un coro di "pene esemplari". Nessuno sa bene cosa siano: c'è chi immagina l'ergastolo per una ragazzata, le famose chiavi buttate via, le pene corporali, la gogna per pubblica via. Oppure il raddoppio della pena causata dal nostro turbamento. Una pena insomma che faccia da esempio: se qualcun altro vuol imitare questo disgraziato, sappia che la nostra vendetta sarà tremenda. Vendetta, non giustizia.
Non è colpa mia se l'ho menato, lui continuava a provocarmi...
Ieri si è presentato ufficialmente ai mass media il candidato del centrosinistra per le elezioni cittadine, Damiano Tommasi, che sarà sostenuto da... dieci liste di appoggio. Dentro c'è veramente di tutto, dall'alfa all'omega. La logica? Pensiamo sia questa: 16 candidati per lista, per dieci liste fa 160. Ognuno è provvisto di parenti, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa, ex compagni di scuola. Ognuno spera di portare a casa un centinaio di voti. E fa 16mila. Altri 80mila voti ed è fatta!
La slavina di orrore causata dalla guerra, ci ha regalato involontariamente almeno una piccola chicca di gioia: dai giornali italiani sono sparite le paginate sulle convulsioni della politichetta nostrana.