Fino a due mesi fa, la parola d'ordine era: nessun assembramento mai, in nessun posto. In questi giorni pasquali: ite pueros, e anche genitori, parenti e amici. Se lunedì mattina alle 11 in via Cappello uno avesse starnutito, faceva secche mille persone in un colpo solo.
Ma la fioritura di ponti chiusi, strade interrotte per lavori, deviazioni e quant'altro, è finalizzata a cercare di vincere le elezioni, o a cercare di perderle?
L'altro giorno Mario Draghi si è rivolto agli italiani e ha detto loro: "Ma cari miei, volete la pace o i condizionatori? Tagliare il gas russo per farli smettere di combattere, o starvene comodi nelle vostre caase senza alcun sacrificio?". La risposta è stata chiara, forte, unanime, molto italiana: la pace e i condizionatori.
Oggi si chiude il Vinitaly. Se si guarda ai visitatori, ne manca ancora per tornare ai tempi d'oro. Ma se si pensa al marzo 2020, e all'idea che l'ultima cosa al mondo che sarebbe tornata com'era, era una fiera super affollata, si respira finalmente un senso di normalità
Dicono che Emmanuel Macron fosse abbastanza depresso, dopo il primo turno elettorale in Francia. Era passato al ballottaggio, ma perdendo voti a destra e manca, con la Le Pen ormai alle costole. "Dai ragazzi, tiratemi su! Datemi almeno una buona notizia, qualcosa che mi tiri su di morale!". Il sorriso gli è tornato sul volto quando ha saputo che il primo a complimentarsi per l'exploit della Le Pen è stato Matteo Salvini...
Leggo: "Il cancelliere austriaco è a Mosca. Dirà a Putin che ha perso la guerra". E Putin risponderà: "Cos'ha detto il crucco che non capisco il tedesco?".
Penso che nulla come una guerra raccontata dagli inviati che stanno sul fronte, che vivono la guerra sulla loro pelle, ci faccia capire il valore del giornalismo, e di certi giornalisti. Il resto è propaganda, fumo.
Volevo comunicare alla stampa che questa mattina mi posiziono a sinistra, nel pomeriggio mi sposto a destra, mantenendo al centro sempre il mio personale interesse
Come mai la centrale dei putiniani d'Italia sta tutta dentro la Lega? E, nel Carroccio, sta tutta nella Lega di Verona che fa riferimento a Lorenzo Fontana?
Matteo Salvini, si sa, ha il fiuto di un bracco per individuare la scelta sbagliata da fare. E quindi il suo plauso alla vittoria alle elezioni ungheresi di Viktor Orban – il suo e quello parallelo di Vladimir Putin – ormai non stupisce più. Ma quello di Giorgia Meloni??? Ma è ridotta così la destra italiana? Applausi a Putin, Trump, Orban? Prima o poi avremo una destra differente? O almeno decente?