Scienza medica e pure tanta umanità
Dottori in corsia è una trasmissione che mette insieme tanti brevi docu-film che raccontano storie difficili, ma fortunatamente tutte giunte a buon fine, di bambini malati...
Dottori in corsia è una trasmissione che mette insieme tanti brevi docu-film che raccontano storie difficili, ma fortunatamente tutte giunte a buon fine, di bambini malati. In collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù, la Rai ha scelto di accompagnare genitori e piccoli pazienti dal momento in cui la malattia viene diagnosticata fino al giorno in cui, grazie alla professionalità davvero incredibile dei medici, i ricoverati, magari dopo lungo tempo, finalmente ritrovano la salute e possono tornare a casa. Il telespettatore vive veri e propri momenti di suspense sapendo bene che quanto scorre sul proprio teleschermo non è la trama volutamente complessa di una fiction, ma una vicenda reale. Le riprese mettono in scena il dramma inziale di famiglie che spesso improvvisamente e del tutto impreparate accolgono la notizia che il proprio figlio è seriamente malato, a rischio di morte. I medici con scienza ma anche con grande umanità capiscono che il legame con i parenti del loro paziente non sarà soltanto di tipo professionale ma che la vicenda coinvolgerà anche il loro modo di porsi e di sentirsi parte importante di una famiglia che vede in loro gli unici in grado di salvare il loro figliolo. In questo speciale itinerario fa da guida Federica Sciarelli che con grande sobrietà porta in televisione una delle esperienze che più suscitano interrogativi nel cuore umano come il dolore innocente. La conduttrice più che porre domande lascia parlare i protagonisti cercando in tutti i modi di evitare il dolorismo, raccontando con pudore e tutto il garbo possibile i sentimenti che vivono in presa diretta i protagonisti di queste vicende. Per questo le telecamere entrano anche in sala operatoria, raccontando senza filtri quanto è avvenuto.
Le note dominanti di tutte queste storie, accanto al dolore, sono la speranza, ricercata oltre ogni aspettativa umana, e la fiducia continuamente da coltivare non solo nell’alta professionalità dell’ospedale romano di proprietà della Santa Sede, ma prima di tutto in se stessi e per alcuni anche nella religione cristiana. Il programma, al di là del titolo, certamente parla di medici che svolgono la loro attività professionale nelle corsie di un reparto, ma soprattutto potrebbe essere rinominato “Famiglie coraggio” alle quali, da casa, ci si sente istintivamente legati con sguardo compassionevole.
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