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Una vita spesa nel dono di sé agli altri

Giovanna Ambrosoli - Elisabetta Soglio
Chiamatemi Giuseppe. Padre Ambrosoli, medico e missionario
San Paolo - Cinisello Balsamo (MI) 2017
pagg. 168 - Euro 13

Una vita spesa nel dono di sé agli altri

Una straordinaria storia di vita che merita di essere conosciuta. È quella di padre Giuseppe Ambrosoli che nel 2015 papa Francesco ha dichiarato venerabile. Medico chirurgo, missionario comboniano in Uganda e uomo coraggioso animato da una fede incrollabile. È il profilo di  un uomo dal cognome indissolubilmente legato all’azienda di famiglia che produce il famoso miele e conosciuto in Africa anche come il “medico della carità”. La sua vita viene ripercorsa nel libro Chiamatemi Giuseppe dalle autrici, Giovanna Ambrosoli ed Elisabetta Soglio, in modo semplice e scorrevole attraverso testimonianze, lettere e il racconto di chi ha lavorato con lui. Una lettura appassionante che testimonia come il carisma di padre Giuseppe, che dalla famiglia aveva ereditato anche lo spirito imprenditoriale, abbia saputo avviare una catena di solidarietà che ancora oggi non si stanca di portare frutti. Ciò che emerge e colpisce è la semplice grandezza di quest’uomo che ha donato l’intera vita per salvare i suoi poveri concretizzando il progetto missionario che già nell’Ottocento padre Daniele Comboni (canonizzato nel 2003) sintetizzava nella frase “Salvare l’Africa con l’Africa”.
Padre Giuseppe nasce a Ronago, in provincia di Como, nel 1923. Dopo gli studi in medicina, la professione religiosa e l’ordinazione sacerdotale, rinunciando ad una brillante carriera professionale, lascia la famiglia per recarsi in Uganda dove trascorrerà gran parte della sua vita dedicandosi agli ultimi. Nel 1956 arriva nel piccolo dispensario di Kalongo, nel Nord dell’Uganda, e vi rimane fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1987. Vivrà il periodo drammatico della guerra civile ugandese che lo costringerà ad evacuare l’ospedale con i suoi pazienti, medici e infermieri. Lui che era al servizio di tutti morirà a Lira senza la possibilità di essere curato a causa dell’isolamento forzato legato al conflitto civile. L’ospedale da lui fondato oggi conosciuto con “Dr Ambrosoli Memoriale Hospital”, cura ogni anno migliaia di bambini, donne, uomini. Durante i suoi trent’anni di attività, con grande passione, professionalità e carità, ha saputo trasformare un piccolo dispensario in un grande ospedale moderno e attrezzato e ha anche fondato la “St. Mary’s Midwifery School”, oggi la migliore scuola ostetricia presente in Uganda. Questa storia di altruismo e dedizione verso il prossimo continua ancora oggi grazie alla Fondazione voluta dalla famiglia Ambrosoli e con il supporto dei Comboniani che hanno raccolto l’eredità di padre Giuseppe per dare continuità alla sua opera.

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