Spiato in tv
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Buoni ascolti ma scarsa alchimia nel cast

Romanzo famigliare, in omaggio al celebre racconto di Natalia Ginzburg, è la seconda prova di regia televisiva di Francesca Archibugi. Lei stessa definisce questa sua nuova produzione come un romanzo ottocentesco calato nella contemporaneità, dove sono portati alla ribalta i suoi temi più congeniali, come la parità di genere e la violenza sulle donne...

Parole chiave: Romanzo famigliare (1), Spiato in tv (184), Giuseppe Begnigni (48)
Buoni ascolti ma scarsa alchimia nel cast

Romanzo famigliare, in omaggio al celebre racconto di Natalia Ginzburg, è la seconda prova di regia televisiva di Francesca Archibugi. Lei stessa definisce questa sua nuova produzione come un romanzo ottocentesco calato nella contemporaneità, dove sono portati alla ribalta i suoi temi più congeniali, come la parità di genere e la violenza sulle donne. Voce narrante della storia è Marco Messeri che interpreta Vanni, il fedele autista dei Liegi, influente famiglia ebrea di Livorno. Quando il capostipite Giampietro avverte che è iniziato il periodo del decadimento cognitivo, tenta di rimettere insieme i tanti cocci della vita che ha disseminato lungo la sua esistenza. Primo tassello da ricomporre è il dialogo con la figlia Emma, fuggita di casa sedicenne perché incinta e ripudiata come membro della famiglia. A sua volta questa donna rifiutata dal genitore è alle prese con il frutto di quell’amore, Micol, che sempre alla stessa età della madre aspetta un bambino dal suo giovane insegnante di musica. Genero del signor Liegi è un militare di Marina, quanto mai ligio alle regole dell’accademia militare di cui è direttore.
Messi in scena personaggi con queste caratteristiche, è facile immaginare i possibili sviluppi e un lieto fine, aperto a una probabile seconda stagione. Nel cast accanto ad artisti d’indubbia esperienza, primo fra tutti Giancarlo Giannini, figurano altri beniamini del pubblico come Guido Caprino insieme con l’appena diciottenne Fotinì Peluso. Nella recitazione non nasce però alchimia tra questi attori e non si coglie fra loro la complicità necessaria per dare credibilità a temi impegnativi come quello dell’aborto. Emergono più singole personalità che una recitazione corale.
La divergenza fra un vecchio stile di vita rigoroso, osservante soprattutto dell’interesse familiare e nuovi modi di intendere gli affetti più cari si scontrano non solo nella finzione ma anche nella diversa qualità d‘interpretazione. I telespettatori stanno dando credito a questa nuova serie comparsa sul piccolo schermo premiandola con un indice di ascolto finora superiore al 20% di share. I temi legati alla famiglia, magari anche con qualche accenno fiabesco che fa sognare, attirano sempre l’interesse della gente, mostrando situazioni che potrebbero toccare ciascuno da vicino. Rai 1, navigando tranquilla in questo rigoglioso filone narrativo, v’inserisce fiduciosamente questa fiction certa di ottenere dei buoni risultati che le fanno vincere a ogni occasione la battaglia dell’Auditel.

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