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I soliti Vanzina, “salvati” dagli attori

Torno indietro e cambio vita
(Italia, 2015)
regia: Carlo Vanzina
con: Raul Bova, Ricky Memphis, Max Tortora, Giulia Michelini, Michela Andreozzi
durata: 95 min.
Valutazione Cnvf: consigliabile/brillante

Parole chiave: Torno indietro e cambio vita (1)
I soliti Vanzina, “salvati” dagli attori

Ifratelli Vanzina – Carlo, regista e sceneggiatore, insieme a Enrico – hanno imparato l’arte in famiglia. Il loro padre, Stefano, più noto come Steno, è stato infatti uno dei principali sceneggiatori e registi della commedia all’italiana più popolare, contribuendo con i suoi film al successo di Totò e di Alberto Sordi.
Quando sono approdati in prima persona al grande schermo, i due Vanzina hanno fin da subito dimostrato che la loro principale abilità era quella del riciclo. Dopo aver fatto allenamento con l’unico lungometraggio che ha avuto per protagonisti i quattro comici veronesi più famosi (Arrivano i gatti, 1979) hanno infatti lanciato con Sapore di mare, 1982, quel filone di storie che si rifanno al recente passato nazionale che giocano, insieme, su una certa nostalgia e su materiali d’epoca di sicuro effetto. Là erano gli anni Sessanta, con tutto il contorno di canzonette estive e motoscooter. In questo nuovo film, gradevole senza punte particolarmente memorabili, tornano agli anni Novanta, prendendo come modello un po’ la trilogia di Ritorno al futuro, un po’ Ricomincio da capo di Harold Ramis, per raccontare una storiellina divertente, anche se non originalissima.
I protagonisti sono due amici che hanno appena passato i quarant’anni: Marco (Raoul Bova), costretto ad abbandonare il tetto coniugale perché la moglie gli ha rivelato di amare un altro; Claudio (Ricky Memphis), che vive con una madre alcolizzata lasciata molti anni prima dal marito. L’evento che potrebbe cambiare in modo radicale la loro vita è innescato da un’automobile che piomba loro addosso facendoli svenire. Risvegliati dopo l’incidente si ritrovano misteriosamente nel 1990, ancora sui banchi di scuola, con la testa di due ultraquarantenni, tuttavia considerati giovani studenti da tutti coloro che hanno intorno. Ovviamente questo innescherà tutta una serie di tentativi, più o meno maldestri, di modificare il passato per cambiare il futuro, così da rendere più sereno il presente che stavano vivendo con angoscia prima del misterioso avvenimento.
Come detto, i Vanzina non cercano mai nel loro cinema né la raffinatezza dell’intreccio, ma neanche l’effettaccio volgare. Restano sempre su un livello medio, un po’ da un colpo al cerchio e uno alla botte, per realizzare film di media qualità, non disprezzabili né memorabili. Aiutati, come in questo caso, da un buon gruppo di attori, nessuno dei quali ha forse la stoffa per emergere come protagonista, ma tutti che lavorano bene in una squadra affiatata e divertita.

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