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“Spotlight”, film e indagine rigorosi

Il caso Spotlight
(Usa, 2015)
regia: Tom McCarthy
con: Liev Schreiber, Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Stanley Tucci
durata: 128’
Giudizio Cnvf: complesso/problematico/dibattiti

Parole chiave: Il caso Spotlight (1)
“Spotlight”, film e indagine rigorosi

Nella recente serata di assegnazione degli Oscar, che ha premiato registi (anche troppo) immaginifici come Inarritu, attori in credito da anni come Leonardo Di Caprio e, finalmente, un monumento delle partiture cinematografiche come Ennio Morricone, ha destato una certa sorpresa l’assegnazione della statuetta come miglior film a Il caso Spotlight. Sorpresa che riveste qualche carattere di ingenuità, perché questo ottimo film scritto (insieme a Josh Singer) e diretto da Tom McCarthy si innesta in una nobilissima tradizione che coniuga il grande cinema statunitense con l’interpretazione più alta possibile della professione giornalistica, e che vanta titoli memorabili come L’ultima minaccia (1952) di Richard Brooks fino a Tutti gli uomini del presidente (1976) di Alan J. Pakula.
In questo caso la squadra di giornalisti che vediamo al lavoro è quella di una redazione speciale del Boston Globe, la Spotlight, appunto, impiegata per particolari e lunghe attività di investigazione, che nel 2001 intraprende una delicatissima indagine in seguito a denunce di abusi subìti da minori da parte di rappresentanti del clero locale.
Va detto subito che il principale merito del film è quello di non concedere nulla, con esemplare rigore documentario e drammatico, né a tesi precostituite, in difesa o in accusa, né tantomeno a scivoloni nel morboso, nello scabroso, nel compiaciuto. Il lavoro dei giornalisti, gli ostacoli legali e informali che incontrano nel loro percorso, il dramma delle vittime e, come purtroppo i fatti hanno documentato in modo incontrovertibile, le connivenze e le omertà delle più alte gerarchie, a partire dall’arcivescovo Law, sono rappresentati con saldissima mano sia cinematografica che informativa.
A tanta solidità di sceneggiatura corrispondono scelte di casting che non potrebbero esser state più azzeccate, dal nuovo direttore Marty Baron del quotidiano interpretato da Liev Schreiber, alla redazione di Spotlight composta da Ben Bradlee (John Slattery), Walter Robinson (Michael Keaton), Matty Carroll (Brian d’Arcy James), Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams).
Con una battuta amara ma illuminante, quasi al termine dell’indagine che porterà alla luce decine di implicati, il redattore Carroll confiderà alla collega Pfeiffer di essere impegnato per rilassarsi nella stesura di un romanzo horror. L’orrore umano svelato da un’indagine di questo tipo è ben più tragico e questo film importante ci ricorda che la verità è un bene prezioso.

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