Troppa leggerezza non premia i papà
I dirigenti di Canale 5 non hanno azzeccato bene le fiction della stagione primaverile e dopo aver dovuto chiudere in anticipo Il bello delle donne… alcuni anni dopo, ora anche Amore pensaci tu, ha dovuto traslocare prima dal venerdì alla domenica e ora al lunedì in seconda serata. Eppure rispetto al più surreale salone di bellezza che aveva riaperto i battenti, quest’ultimo prodotto è certamente più frizzante e leggero...
I dirigenti di Canale 5 non hanno azzeccato bene le fiction della stagione primaverile e dopo aver dovuto chiudere in anticipo Il bello delle donne… alcuni anni dopo, ora anche Amore pensaci tu, ha dovuto traslocare prima dal venerdì alla domenica e ora al lunedì in seconda serata. Eppure rispetto al più surreale salone di bellezza che aveva riaperto i battenti, quest’ultimo prodotto è certamente più frizzante e leggero. Quattro tipi diversi di unione, tra cui una omosessuale, mostrano la storia di uomini alle prese con la paternità che ha cambiato la loro vita. A interpretarlo sono attori beniamini del pubblico come Giulia Bevilacqua, Emilio Solfrizzi, Giuliana De Sio, Fabio Troiano e molti altri, noti per aver lavorato in altre fiction. Le loro storie sono molto brillanti e simpatiche, un po’ caricaturali, ma tutte godibili. Naturalmente sono molti di più i sorrisi, le situazioni tragicomiche rispetto alle lacrime e ai problemi e questo permette al telespettatore di guardare con simpatia a queste coppie. Sono ben distanti dalla realtà, pur volendosi ispirare a essa, le situazioni in cui s’imbattono questi papà per scelta, professionalmente soppiantati da partner in carriera. Per necessità si sono ritagliati un posto da mammo che piace molto, anche se questo è difficilmente spiegabile agli altri papà. Che cosa allora non ha funzionato in un prodotto del genere? Forse che il pubblico desidera appuntamenti che invitino alla riflessione? In questa fiction la leggerezza è troppa. La recitazione non ha alcun tipo di pretesa, basta stamparsi un sorriso in volto per costruire metà delle scene. Sono troppo felici i protagonisti per essere verosimili, le situazioni vanno sempre a finire bene, senza un minimo di suspense che metta in moto la trama. Le lacrime di Maria De Filippi e le storie di Pomeriggio Cinque all’insegna del melò attirano molto di più. Portare davanti alle telecamere dei bambini e farli recitare comporta sempre il rischio che la loro spontaneità sia inesorabilmente cancellata.
Lo share sceso dal 12 all’8% segnala perciò un serio problema. Per far sorridere bisogna usare grande esperienza e professionalità, non basta riadattare la storia di Biancaneve o Cenerentola. Altro elemento di debolezza di questa nuova fiction sta nel presentare la realtà genitoriale dal punto di vista dei papà. Per un popolo come il nostro fatto di mammoni e per il pubblico della televisione sempre più costituito da anziani, tutto questo è troppo innovativo per essere apprezzato.