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Un’altra fiction vincente di Lux Vide

La Lux Vide – casa di produzione che colleziona un successo dopo l’altro come ad esempio l’intramontabile Don Matteo – ha portato sui teleschermi il suo nuovo prodotto Non dirlo al mio capo, storia che mescola insieme la commedia e il dramma.

Parole chiave: Non dirlo al mio capo (1)
Un’altra fiction vincente di Lux Vide

La Lux Vide – casa di produzione che colleziona un successo dopo l’altro come ad esempio l’intramontabile Don Matteo – ha portato sui teleschermi il suo nuovo prodotto Non dirlo al mio capo, storia che mescola insieme la commedia e il dramma. Il segreto da tenere con il proprio superiore che non sopporta lavoratrici con prole, pena l’immediato licenziamento, è la maternità della protagonista che ha bisogno di un’occupazione per continuare a portare a casa lo stipendio per lei e i suoi due figli.
La collaborazione professionale tra una matura praticante, rimasta vedova del marito a causa di un incidente mentre portava in giro la propria amante, e un avvocato senza scrupoli, innesca un vorticoso giro d’inevitabili equivoci e bugie, con sullo sfondo una loro improbabile attrazione sentimentale. Lino Guanciale e Vanessa Incontrada danno un volto credibile a questi due personaggi che, pur diversissimi, dovranno cercare tra loro un giusto accordo che probabilmente sfocerà nel reciproco amore.
La fiction, tipica di Rai Uno e adatta per un pubblico familiare, visto l’intrecciarsi del racconto tra personaggi di generazioni diverse, prevede in ogni situazione un auspicato lieto fine, all’insegna dei valori più alti e sinceri. Per dare più gusto alle contraddizioni della mamma lavoratrice, ogni tanto appare pure la sua coscienza che, addirittura, in qualche occasione si sdoppia, con il compito di mettere alla berlina i troppi compromessi e ipocrisie della protagonista.
Vanessa Incontrada, con la sua espressione un po’ spaurita, reduce dal successo de Un’altra vita, dove interpretava la voglia di riscatto di una donna sola ferita dall’arresto e dalle malefatte del marito, è l’artista giusta per rappresentare in modo verosimile una mamma trafelata dei giorni nostri che vorrebbe far quadrare sempre tutto senza mai riuscirci. Lino Guanciale rimane fedele al suo personaggio, già visto in Che Dio ci aiuti, di uomo duro, formale, ma che in realtà, nascondendo un dramma familiare, cerca una via d’uscita a questa sua difficoltà, ritrovandosi innamorato di una donna inferiore a lui per cultura e distante per scelte di vita, come quando recitava in coppia con Francesca Chillemi.
Lo share vicino al 25% premia questo prodotto che ripresentando situazioni già viste incontra il favore dei telespettatori che vogliono storie dal tono leggero e dal messaggio rassicurante dove il male e la cattiveria sono sempre vinte dal bene e dalla bontà. Differentemente da quanto dice il titolo, i fratelli Bernabei, capi della Lux Vide, sanno bene che cosa dire al proprio pubblico per vincere la sfida dell’Auditel.

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