Legami affettivi presentati in modo frivolo e banale
La televisione nel suo tentativo di voler rappresentare in modo verosimile la società, sta mandando in onda ormai da parecchi anni Modern family, serie prodotta negli Stati Uniti nel decennio scorso e trasmessa nel nostro Paese da Italia 1.
La televisione nel suo tentativo di voler rappresentare in modo verosimile la società, sta mandando in onda ormai da parecchi anni Modern family, serie prodotta negli Stati Uniti nel decennio scorso e trasmessa nel nostro Paese da Italia 1. Il telefilm mette in scena tre tipi diversi di possibili vincoli sentimentali. L’intreccio delle relazioni intenderebbe così rendere il senso della novità del mondo contemporaneo, dove si dà vita a legami affettivi inediti rispetto alla famiglia tradizionale. Il protagonista Jay Pritchett, divorziato, ha sposato in seconde nozze una donna già madre di un bambino. Dalla loro unione è venuto alla luce un bimbo. I due figli avuti dal precedente matrimonio sono ormai adulti e hanno intrapreso due diversi percorsi di vita. La primogenita si è sposata e ha reso il padre nonno di tre nipoti, mentre il figlio minore ha instaurato una relazione di tipo omosessuale e a questa coppia è stata data in adozione una piccola straniera. Rispetto a vicende simili, già altre volte raccontate sul piccolo e grande schermo – basta pensare anche recentemente a Una grande famiglia o a Tutto può succedere – a fare la differenza è il particolare punto di osservazione della realtà.
Nelle undici stagioni di messa in onda il messaggio proposto consiste nel mostrare la presunta naturalezza con la quale i vari protagonisti vivono queste situazioni inedite di realtà sentimentali sia di coppia come di figliolanza. Lo scopo del telefilm è, dunque, molto più importante della stessa qualità recitativa degli attori e dell’attendibilità delle vicende raccontate. Secondo lo humour tipico di prodotti del genere che vengono dal nord America, la trama si regge su battute o nonsense che sostituiscono il ragionamento o i momenti di riflessione anche nella forma del soliloquio dei vari personaggi. Il linguaggio sembra procedere più per slogan che attraverso dialoghi di senso compiuto. Non vi è alcuna capacità d’introspezione psicologica nel presentare i protagonisti e non vi è neppure il desiderio di approfondire temi che avrebbero bisogno di venir trattati con maggiore delicatezza. La serie pare somigliare più a un appuntamento di evasione che facilmente scivola nel banale, senza permettere di interrogarsi, magari anche sorridendo, sui nuovi scenari delle relazioni umane che si vorrebbero paragonare alle famiglie. La modernità evocata dal titolo non corrisponde a quanto proposto al telespettatore che più che vedere delle novità può assistere a una ridicola commedia non particolarmente brillante o di qualità. Della famiglia reale o di fantasia che possa essere, non c’è per niente traccia.
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