Nello studio legale prevalgono le questioni sentimentali

Nello Studio Battaglia, i tanti avvocati che vi lavorano sono saldamente coordinati dal pugno di ferro della titolare Marina, combattiva sessantenne che con indomito cipiglio si occupa soprattutto di situazioni di dissidio familiare. Con lei lavora la sua secondogenita, mentre la figlia maggiore, pure lei laureata in legge, è passata alla diretta concorrenza. L’ultima delle tre sorelle, invece, per scelta non si è data allo studio della giurisprudenza, ma lavora, non senza disapprovazione delle altre due, più semplicemente come babysitter. In questo frizzante quadretto manca la figura del padre, uomo impaurito che per lungo tempo ha abbandonato moglie e prole e improvvisamente ricompare senza ben precisarne i motivi. Naturalmente accanto a una galleria di clienti alle prese con interessanti quanto strane questioni da portare in tribunale, a tenere banco sono le avventure sentimentali che vedono coinvolte le quattro protagoniste. Una storia, dunque, tutta al femminile che gioca sui toni della commedia con alcuni tocchi dal sapore agrodolce. La trama è quanto mai godibile, accattivante, di certo non eccezionale, confezionata apposta per un pubblico che vuole godersi una serata in spensieratezza. Lunetta Savino, che dà il volto al personaggio principale, è credibile nel suo ruolo con una grande capacità di battute fulminanti. L’attrice, smesso da un bel po’ il ruolo della domestica di casa Martini nella famosa serie Un medico in famiglia che l’ha fatta conoscere al grande pubblico, sempre più si trova a cimentarsi con interpretazioni più mature e intense, cui generalmente non mancano mai un filo di cinismo e caparbietà. Si dimostrano brave anche le sue comprimarie Barbara Bobulova, Miriam Dalmazio e l’esordiente Marina Occhionero. Nello studio Battaglia si combatte a suon di leggi e di normativa per vincere una causa di divorzio, ma l’amore fa sempre capolino dietro l’angolo. Sebbene i conflitti professionali tra madre e figlia e il ritorno della figura maschile dal passato possano costituire dei cliché narrativi, tuttavia la serie non manca di innescare altri avvincenti meccanismi che riescono a far breccia tra il pubblico. Lo share delle prime puntate, infatti, ha raggiunto quasi il 19%, con oltre 4 milioni di telespettatori, vincendo sulla nuova edizione di La pupa e il secchione, show la cui conduzione è affidata all’infaticabile Barbara D’Urso. La fiction prodotta in Italia dai toni rassicuranti e dall’atteso lieto fine si conferma, dunque, un prodotto televisivo assai gradito e in grado di vincere in termini di ascolti.