Le “Sfide” di ieri in attesa dei Giochi 2016

Il lungo cammino della Rai per preparare i telespettatori alle Olimpiadi del prossimo agosto a Rio de Janeiro con Sfide olimpiche giunge finalmente a conclusione. L’ultima puntata di questo programma andrà in onda, infatti, proprio alla vigilia dell’inizio delle competizioni fissato per il 5 agosto.
Innumerevoli spot di pochi secondi in questi mesi ci hanno già reso familiari tante discipline sportive che si vedono sulle tv generaliste solo ogni quattro anni. Il programma di Simona Ercolani riveduto e aggiornato per questo evento mondiale ci riemmerge nell’atmosfera delle gare più appassionanti del passato disputate sotto l’insegna dei cinque cerchi. Alex Zanardi, ex pilota di Formula 1, con alle spalle un incidente in cui ha perso entrambe le gambe e che ora continua sempre entusiasta la sua particolare sfida con la vita gareggiando alle Paralimpiadi nella disciplina dell’handbike, introduce e commenta queste emozionanti gare. Lo sport, infatti, è un collante davvero straordinario, capace di unificare un Paese, di far appassionare persone che generalmente non sono per nulla interessate all’agonismo.
La trasmissione di Rai Tre in onda due volte la settimana sembra quasi il riassunto per chi non ha visto o non ricorda le passate edizioni dei Giochi, e vuole così riprendere confidenza con quest’appuntamento che unisce il mondo intero. Rispetto, almeno in Italia, al quasi onnipresente calcio, le diverse discipline olimpiche portano alla ribalta atleti sconosciuti, che s’impegnano senza che nessuno mai s’interessi ai loro traguardi. Lo sportivo professionista, infatti, è sempre in perenne sfida contro un tempo da abbattere, un avversario da vincere, un nuovo record da raggiungere. Anche l’auspicata vittoria rischia di diventare solo una meteora che tramonta poco dopo lo spegnimento della fiaccola olimpica.
Lo stile del programma è divulgativo, non fa vedere solo le sfide vinte, ma racconta con filmati d’epoca e con interviste di oggi il percorso che l’atleta ha compiuto per arrivare a conquistare la medaglia d’oro. Un tuffo nel passato che vuole essere un trampolino di lancio, un augurio perché ciò che accadde allora possa ripetersi con nuovi protagonisti, sempre però dello stesso spessore umano dei loro famosi predecessori. Più che i personaggi, Zanardi ci fa incontrare le persone legate a un sogno che hanno saputo realizzare con fatica, sudore e rigore. Sfide vinte in questo modo non stravolgono la vita, non creano supereroi a scapito della persona, non rinnegano i valori più profondi solo in nome del successo.