Approfondimento di qualità a tarda sera
Monica Maggioni (nella foto), già presidente della Rai per un triennio, da qualche tempo ha ripreso la sua attività di giornalista e con Sette storie è tornata sul teleschermo per raccontare fatti di cronaca che la recente pandemia ha fatto scivolare in secondo piano.
Monica Maggioni (nella foto), già presidente della Rai per un triennio, da qualche tempo ha ripreso la sua attività di giornalista e con Sette storie è tornata sul teleschermo per raccontare fatti di cronaca che la recente pandemia ha fatto scivolare in secondo piano.
Con un modo di fare spigliato, cambiando continuamente scenografia alle sue spalle, per dare un forte senso di movimento e quasi di “presenza” dentro la notizia, la dinamica presentatrice vuole raccontare e confrontare episodi recenti, nazionali o internazionali, che hanno lasciato un segno nell’attualità. I temi delle prime puntate hanno trattato dapprima la cultura razzista ancora presente negli Stati Uniti d’America, quindi l’indagine sulle infrastrutture pubbliche del nostro Paese, con riferimento anche al crollo e alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova.
Da professionista tenace, senza mai essere acidula o arrogante, Maggioni vuole dare voce e presentare personaggi o fatti che apparentemente sembrano di marginale importanza, ma che costituiscono, invece, molto spesso la spia di una realtà più grande che si può capire meglio anche attraverso la conoscenza di un frammento.
Sul viso della conduttrice non compare mai un sorriso, lo sguardo è sempre molto duro d’impatto, così come il timbro di voce e i commenti, ma dietro a questo aspetto non si muove la rabbia o l’insoddisfazione, né un sentimento di rivolta, quanto piuttosto la curiosità che talora deve sfidare il politically correct, grazie anche alla sua esperienza di inviato di guerra.
Al termine di ogni appuntamento la giornalista suggerisce ai telespettatori anche il titolo di qualche film o testo che possono aiutare ad approfondire l’argomento proposto.
Gli indici di ascolto hanno registrato una flessione rispetto al programma precedente Cose nostre. Nonostante il forte traino della fiction sul giovane Montalbano, che raccoglie ampiamente oltre il 20% di share, il suo 7% sembra una cifra residuale, ma non può certo essere considerata fallimentare. Mentre in questo periodo viene mandata in onda la versione estiva di molti programmi o ci si affida alle repliche, questo appuntamento settimanale risponde invece appieno alla missione di servizio pubblico della Rai.
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