Piccole cose che rendono bello il mondo
Umberto Folena
Gocce – 77 sorrisi quotidiani
Edizioni della Goccia
Casale Monferrato (AL) 2016
pp. 170 – euro 11
“Goccia dopo goccia nasce un fiume, e mille fili d’erba fanno un prato”. Così una canzone dello Zecchino d’Oro di non poco tempo fa (1994) ricordava ai bambini, e quindi ai loro genitori, l’importanza delle piccole cose. Non ci pensiamo, ma in fondo “un grattacielo immenso comincia da un mattone”. Appare così una simpatica coincidenza quella che lega quei versi, semplici ma non banali, con l’ultimo libro di Umberto Folena, caporedattore di Avvenire. Il titolo è, guarda caso, “Gocce” (“Edizioni della Goccia”, tutto torna). Lo scopo simile: abbracciare con uno sguardo di riconoscenza quelle piccole cose, circostanze, persone che rendono più bello questo nostro mondo. Ecco allora un grazie al mappamondo che, scrive l’autore, ci fa “accarezzare la Terra” ed è dunque “cibo buono per la fantasia”. Un grazie alla boccia delle caramelle, accanto alla cassa del cinema, nella quale da piccoli abbiamo più volte affondato la mano circondati da sorrisi. Il sapore era quello della felicità, mica arancia o limone. Per non parlare – ma sì, parliamone – dello spettinare i capelli al figlio, quando rientra a casa con un bel voto e bisogna fargli festa. Rito che non può durare a lungo (gli anni passano, la scuola finisce ma soprattutto la stempiatura avanzerà rapidamente), ed è quindi da gustare finché c’è, in spensieratezza.
Gocce, 77 agili sorrisi sul quotidiano, raccoglie i numeri della rubrica “Elogi” apparsa, nei primi tre mesi dell’anno, in prima pagina su Avvenire. Folena, scrive nella prefazione Marco Tarquinio, direttore del quotidiano, mostra “una determinazione nell’andare all’essenziale che attrae e conquista”. Come attrae e conquista una sedia a dondolo, giusto per rituffarci nel libro, perché ad ogni giro va via un pensiero cattivo, un’ansia, un ricordo fastidioso, e ci si può finalmente addormentare, sorridenti. E perché non dedicare un pensiero alle figurine dei calciatori, passione di tanti papà che fingono di comprarle per i loro figli, ma non vedono l’ora di sapere cosa c’è dentro la bustina? Miniere di ricordi, come d’altra parte le persone e i personaggi ritratti da Folena: dal capostazione alla bibliotecaria, dal bidello a Tex Willer. Mondi lontani, con un denominatore comune: ci fanno stare meglio. Viene voglia di non fermarsi all’ultima pagina, ma di costruire una nostra appendice personale, giorno dopo giorno. Chiedendosi, quando arriva la sera: qual è la piccola cosa, la Goccia, che ha reso più dolce questa giornata? Perché c’è, di sicuro, e lasciarsela sfuggire sarebbe un peccato.