Parlare di Dio con le canzoni del Liga
Lorenzo Galliani
Hai un momento, Dio?
Ligabue tra rock e cielo
Àncora editrice - Milano 2018
pp. 104 - Euro 14
Cosa non si fa per interessare i ragazzi all’ora di religione cattolica in una scuola media! Lorenzo Galliani, apprezzato collaboratore di Verona Fedele, ha pensato bene di sorprendere Alessandro, preadolescente ribelle, tenendo una lezione a partire da una canzone del suo autore preferito, Luciano Ligabue: Hai un momento, Dio? S’intitola così anche il suo libro, frutto della tesi di laurea triennale in scienze religiose, discussa all’Issr di Bologna, nella quale Galliani prende in esame le tematiche religiose presenti nelle canzoni del Liga, come è soprannominato. Siamo nell’ambito di quella che si definisce “teologia pop”, ovvero opere che non affrontano direttamente una questione teologica ma offrono nuove visuali su temi religiosi anche prendendo spunto da ciò che propone la cultura postmoderna nelle sue più diverse articolazioni. Ed è così che pure un cantante non solo non cattolico come il Liga, ma pure polemico nei riguardi della Chiesa, può offrire spunti di spessore e rivelare nei testi intuizioni profonde che rivelano comunque una sete di infinito, il desiderio di un Dio dal volto umano, col quale dialogare a tu per tu. Il rocker di Correggio nelle sue canzoni evoca molto spesso il cielo che funge da rimando a un oltre, contro il quale si può pure urlare, ma nella convinzione che comunque non sia vuoto, ma ci sia qualcuno con cui si desidera entrare in relazione. A partire da una fiducia profonda nella vita, da vivere con responsabilità, non puntando alla mediocrità di uno zero a zero. Qui come altrove Galliani non manca di evidenziare dei parallelismi con alcuni interventi di papa Francesco, come pure richiama opportunamente la dottrina cattolica su alcune tematiche eticamente sensibili, come l’omosessualità.
Nel libro vengono evidenziate cinque parole che sintetizzano il messaggio del cantautore emiliano: gratitudine, responsabilità, equilibrio, sguardo, realismo. Inoltre, con un persino troppo rapido volo d’uccello, sono passate in rassegna le canzoni dell’ultimo trentennio (con i relativi autori) nelle quali si fa riferimento a Dio o dove vengono affrontate tematiche religiose.
Non mancano nel testo dei bonus track, tra i quali una breve intervista sulla fede fatta proprio a Ligabue. Da leggere la prefazione di Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, e la postfazione di Gigio Rancilio, giornalista di Avvenire, che contiene tra l’altro un aggancio veronese.
“La musica dei giovani – conclude Galliani – ha una «grammatica diversa» da quella tradizionale e dunque può costare fatica avvicinarsi [...]. Ma se la Chiesa vuole davvero andare nelle periferie [...] dovrà imparare a conoscere il linguaggio della batteria, del basso, della chitarra elettrica. E non solo quello, pur maestoso, dell’organo a canne”.
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