In servizio per la sicurezza del Papa

L’Italia, per lungo tempo, ha dedicato pochi studi alla criminalità e alle forze dell’ordine. Qualche cambiamento ha iniziato a registrarsi a partire dal 1981, anno dell’entrata in vigore della legge di riforma della Pubblica sicurezza, per poi consolidarsi alla fine degli anni Novanta, quando il tema della sicurezza è entrato nell’agone elettorale.
Rispetto però a Paesi come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Germania, la Francia o la Spagna, sono rimaste indietro le analisi (storiche, sociologiche e, soprattutto, interdisciplinari) sugli apparati polizieschi; ecco perché è da salutare con soddisfazione la pubblicazione, per i tipi della San Paolo, La Gendarmeria Vaticana. Dalle origini ai giorni nostri.
Il volume, scritto da due studiosi “eccentrici” (Sandro Barbagallo, critico d’arte per L’Osservatore Romano, e Cesare Catananti, ex direttore sanitario dell’ospedale Gemelli di Roma) e corredato da documenti preziosi ed immagini rare, ha il pregio di valorizzare una struttura – civile ad ordinamento militare – che, nonostante i suoi duecento anni di vita, è molto meno conosciuta rispetto alle Guardie Svizzere.
Aperto da brevi scritti dei cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, e Giuseppe Bertello (insieme al vescovo Fernando Vérgez Alzaga, rispettivamente presidente e segretario generale del Governatorato), dell’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e del comandante del corpo Domenico Giani, il libro ricostruisce la storia del Corpo, con un tratto comune che unisce vicende diversissime: l’onore e l’orgoglio di servire la Santa Sede e il Papa e la collaborazione con la polizia italiana.
Proprio da qui («Stavo facendo una ricerca storica per altri motivi e mi sono ritrovato con tanti documenti presso l’Archivio di Stato italiano, che già dal 1870 parlavano di Gendarmeria e dei rapporti tra questa e la polizia italiana. È cominciata così una ricerca di fonti che è durata due anni», ha affermato Catananti in occasione della presentazione avvenuta nell’ottobre dello scorso anno al Braccio Nuovo dei Musei Vaticani) è nata l’idea del libro che, partendo dai carabinieri pontifici istituiti con il motu proprio emanato nel 1816 da papa Pio VI, arriva sino ai giorni nostri, con l’entrata del Corpo della Gendarmeria (così denominato nel 2002) nell’Interpol. Era il 2008, anno in cui, alle dipendenze del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, la Gendarmeria ha implementato ed aggiornato, insieme alle Guardie Svizzere, i compiti legati alla sicurezza del Santo Padre e alla tutela della sovranità interna dello Stato del Vaticano, sempre in collaborazione con l’Ispettorato di Pubblica sicurezza della Polizia di Stato.
Un’ultima annotazione: l’intero ricavato della vendita del volume (25 euro) sarà devoluto per le attività di beneficenza promosse dalla Gendarmeria stessa.