Il pensiero di natura secondo Carrara
Idalgo Carrara
Del pensiero di natura
Qui Edit - s.l. - s.d.
pp. 154 - Euro 20
Questo nuovo saggio di Idalgo Carrara, scrittore fecondo, plurilaureato, cultore di scienze psicoanalitiche, è un omaggio al suo maestro in psicoanalisi, Giacomo B. Contri, prosecutore e interprete di Freud. In sintesi qui ne presenta l’opera fondamentale: Il Pensiero di Natura.
Che cos’è il Pensiero di Natura secondo l’opera fondamentale di Giacomo B. Contri? Così sinteticamente lo riassume I. Carrara: “Il Pensiero di Natura non è una teoria, è una esperienza che risulta dalla deduzione di un ordine, l’ordine giuridico del linguaggio”. Carrara intende subito precisare, a partire dalle acquisizioni della psicanalisi, che il pensiero di natura è da ritenersi “una elaborazione autonoma del soggetto” per concludere che “la vita psichica è una vita giuridica”.
Il pensiero di Contri assume il punto di partenza della psicoanalisi del “corpo pulsionale” e, nella sequenza soggetto individuale/corpo umano/corpo pulsionale, l’uomo viene definito come “quel punto della natura in cui essa si fa questione di soddisfazione”.
A partire da tale acquisizione, il Pensiero di Natura cerca di elaborare la legge fondamentale dell’agire attraverso la domanda: chi pone questa legge? Che ne è la tesi capitale. La risposta a tale domanda “consiste nell’affermazione che è l’individuo (umano) a prendere l’iniziativa del pensare e porre tale legge, guidato dall’esperienza primaria della soddisfazione”. Lavorando nel cantiere freudiano, Contri ha mostrato la possibilità di passare dalla psicanalisi al pensiero giuridico, concludendo che il “Pensiero di Natura precede la psicoanalisi”.
Questo interessante e stimolante saggio, ancorché impegnativo, mostra che il contributo di Contri alla scienza psicanalitica è stato soprattutto quello di assumersi il compito “di una riforma linguistica del lessico psicoanalitico, in modo da rinnovarlo e da sostituirlo con soluzioni terminologiche ottenute impiegando la terminologia del pensiero di natura”.
L’orizzonte di questo studio rimane all’interno della grande domanda sull’uomo alla cui conoscenza hanno certamente contribuito le scienze umane sviluppatesi a partire dalla scoperta galileiana del metodo scientifico, tra cui la psicoanalisi. Tuttavia, affinché il progresso delle scienze sperimentali nel descrivere la complessità dell’essere umano non ne facciano perdere di vista la visione unitaria e integrale, condivisibile a tale riguardo è ciò che afferma il filosofo italiano Vittorio Possenti, spesso in polemica con un altro grande filosofo, Emanuele Severino, da poco scomparso: “Per non essere trascinati passivamente dalla tempesta del ‘progresso’ e dalle insidie del nichilismo è necessario riprendere contatto con una visione integra dell’esser-persona, che può provenire dal pensiero ontologico e dalla religione”.
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