Le ampie riflessioni di Carrara trovano qui la loro summa

È apparsa in libreria la più recente delle opere di Idalgo Carrara, il noto specialista e professionista di psicoanalisi, Miscellanea a rebours Tomo Secondo. Questo volume conclude l’ingente opera (circa 1.500 pagine) con la quale l’autore dichiara di porre suggello ad una produzione scientifica e letteraria che si è snodata attraverso una decina di pubblicazioni. È un excursus a molte tappe, nove più quest’ultima, con il traguardo. Un solco tracciato e scavato in un itinerario di meditazioni impegnate lungo l’arco di un trentennio. Questo attuale impegno è visto dall’autore come una summa del suo pensiero. Vocabolo arduo per il suo impegnativo riferimento all’Aquinate. Comunque intende essere una silloge di temi che spaziano dal “Pensiero del padre” al “Pensiero di natura” con tutti gli altri titoli, che si riferiscono ai grandi nodi del pensiero filosofico, dal tragico intreccio di Edipo al rapporto attuale tra padri e figli, dalle intuizioni di Platone e di Aristotele fino alle attuali posizioni dei grandi corifei delle discipline psicoanalitiche, Freud, Lacan e gli altri.
Quella di Carrara è una serie sconfinata di riflessioni che affondano anzitutto nella scienza di sua elezione, la psicanalisi, ma anche nella filosofia, nella letteratura, con predilezione per gli antichi Greci e Romani, con l’occhio sempre attento alla teologia e all’antropologia. Nell’esposizione del suo pensiero ha sempre acuta intuizione nella scelta delle citazioni, con le quali nobilita o convalida il suo dire, attingendo a piene mani dai grandi autori, ma anche da quelli più vicini a noi e da lui personalmente conosciuti.
Immancabili i riferimenti alle Sacre Scritture e ai Vangeli, a prova di un itinerario scientifico e filosofico che ha fatto riferimento sempre più esplicito alle verità rivelate. C’è sempre una stella polare nel suo firmamento. Le meditazioni di Carrara si soffermano sulle ragioni della nostra esistenza, sui suoi fini, sui comportamenti e sui rapporti sociali, sui quali dominano il rapporto con il Creatore e le relazioni con il prossimo. Come sempre, l’autore accompagna il lettore con acutezza e con garbo e vivacità. Carrara ama il paradosso, del quale spesso si compiace a rendere più frizzante la sua esposizione. Non si sottrae nemmeno a qualche provocazione, che gli serve a introdurre una nota di vivacità alla sua esposizione. Con ciò viene anche in soccorso al lettore, il quale, per affrontare la mole dei suoi scritti, e soprattutto di quest’ultima ingente opera, ha bisogno di coraggio.
Io non so se Carrara metterà in atto il suo attuale dichiarato intendimento che quest’opera rappresenti la conclusione del suo indefesso itinerario scientifico. Essa ne sarà comunque degna. Ma io nutro qualche dubbio sull’adempimento della sua dichiarata intenzione. La ricerca comunque non si fermerà.