Giovanni Paolo II, un testimone globale
Aldino Cazzago
Giovanni Paolo II. Alla ricerca della Presenza
Edizioni Ocd
Roma 2018
pp. 176, euro 14
«Dopo Paolo VI, il mio candidato è Wojtyła». Queste parole che, scherzando un po’, il teologo gesuita Henri de Lubac confidava ad alcuni amici quando il pontificato di Paolo VI era ormai abbastanza avanzato, la sera del 16 ottobre 1978 divennero realtà. Dopo il brevissimo pontificato di Giovanni Paolo I, la guida della Chiesa veniva affidata ad un vescovo venuto «da un paese lontano». Da quella sera sono passati ormai quarant’anni e dopo un pontificato lungo quasi 27 anni, il 2 aprile 2005 Giovanni Paolo II ha concluso la sua lunga vita. Con la sua canonizzazione, avvenuta il 27 aprile 2014, la Chiesa ha inscritto per sempre il suo nome nella lunga schiera dei suoi santi.
Sulla straordinaria figura del Papa polacco torna ora a riflettere il carmelitano scalzo padre Aldino Cazzago con il suo recente volume dal titolo Giovanni Paolo II. Alla ricerca della Presenza (Edizioni Ocd).
In un percorso che si snoda in otto capitoli, l’autore studia alcuni aspetti della personalità e del pensiero di Karol Wojtyła. Particolarmente interessante è il capitolo dedicato alla bellezza negli scritti del giovane Wojtyła. Anche da vescovo ausiliare di Cracovia continuerà a scrivere testi di drammi teatrali.
“Due capitali: Varsavia 1979, Berlino 1989” è invece il titolo del capitolo che rievoca due date significative del suo lungo pontificato. Nel giugno 1979, a meno di un anno dalla sua elezione a Pontefice, egli visitava per la prima volta la sua terra d’origine. Come intuirono le titubanti autorità polacche, quel viaggio avrebbe avuto anche incalcolabili conseguenze in ambito sociale. Nell’agosto 1980, la nascita di Solidarnosc sarà solo la prima di queste conseguenze. Quello che accadde a Berlino la sera del 9 novembre 1989 è ormai raccontato anche nei libri di storia. Tra i fattori che contribuirono alla caduta di quel muro, vi è anche l’operato di Giovanni Paolo II in favore di tutte le nazioni governate da simulacri di democrazie popolari e che egli conosceva per esperienza personale.
Nel ventesimo secolo, ben più che nei primi secoli della sua storia, la Chiesa è stata al centro di numerose persecuzioni. In questa situazione molti cristiani di diverse Chiese hanno offerto una splendida e anticipata occasione di unità ecclesiale. Giovanni Paolo II ha incoraggiato spesso le Chiese a far memoria di questo tesoro di santità.
Il volume si chiude con il capitolo che cerca di cogliere nel suo insieme tutto il pontificato di Giovanni Paolo II. A giudizio dell’autore, la definizione di “testimone globale” è la più adeguata a descriverlo: “testimone globale” perché la sua vita è coincisa con il messaggio di cui era portatrice.
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