La scuola siamo noi
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«La ricchezza educativa del Veronese un mosaico fatto di Stato e paritarie»

L’esperienza nella Consulta diocesana, il plauso all’Istituto di Bosco Chiesanuova

Parole chiave: Damiano Ceschi (1), La scuola siamo noi (22)
«La ricchezza educativa del Veronese un mosaico fatto di Stato e paritarie»

Come ogni veronese, amo la mia città. Verona è ricca di storia, di arte, di tradizioni, di bellezze paesaggistiche… Ma se questo immenso patrimonio non sfugge a nessuno, nemmeno al turista distratto e occasionale, un altro patrimonio – altrettanto importante – rischia di rimanere nascosto, poco valorizzato. Questo patrimonio è dato dalla ricchezza della tradizione educativa del territorio veronese, anche se spesso, com’è noto, sono le eccezioni negative a farsi conoscere di più.
Un primo spunto per queste righe, mi viene offerto dall’esperienza di questi anni nella Consulta diocesana per la scuola. Noi insegnanti, dirigenti scolastici laici e religiosi, genitori, collaboratori, abbiamo condiviso momenti di riflessione, esempi virtuosi di vita scolastica, testimonianze di progetti concreti realizzati nelle scuole veronesi. Una boccata di ossigeno nel panorama attuale di fatica che caratterizza gli ambienti educativi in generale, sia nel mondo della scuola, sia nel tessuto delle attività ecclesiali; ci si sono aperti spiragli di luce, che fanno ben sperare in un rinnovarsi continuo delle nostre risposte educative.
Questi incontri ci hanno permesso di alzare lo sguardo che, talvolta stupito, ha potuto apprezzare prassi ed esperienze diverse, nuove ed entusiasmanti: protagoniste scuole di stato e scuole paritarie, scuole di montagna e scuole di città, esperienze di lavoro con grandi numeri, ma anche con piccoli gruppi eterogenei di bambini e ragazzi.
L’ultimo di questi incontri, in particolare, ci ha portati a conoscere da vicino la realtà di un Comprensivo Statale di montagna (Bosco Chiesanuova) che, saggiamente guidato da dirigenti lungimiranti, ha saputo nel tempo trasformare le difficoltà dei piccoli numeri in grandi opportunità di ricerca e innovazione didattica.  Un plauso sincero all’Ufficio scuola diocesano e alla disponibilità del dirigente Alessio Perpolli; con grande libertà di pensiero e di vedute, hanno promosso la condivisione di progetti didattici, innovazioni, novità di mezzi e di metodi di lavoro!
Da questa esperienza, che meriterebbe da sola un approfondimento su questo spazio, mi nasce nel cuore un secondo spunto di riflessione sul mondo della scuola nel territorio veronese. Quanta ricchezza abbiamo a Verona, dal punto di vista educativo?
La Chiesa di Verona ha provvidenzialmente goduto della presenza di grandi santi, che hanno saputo dare risposte concrete ed eccezionalmente profetiche nella storia della nostra città. Non pensiamo solo alle grandi emergenze sociali, nelle quali vivevano ed erano chiamati ad operare i nostri grandi Santi; hanno anche investito tutti, abbondantemente, sull’educazione e, quindi, sulle scuole, sul futuro della nostra società. Grazie a loro Verona, oggi, è una delle città più ricche in assoluto dal punto di vista educativo e formativo.
Ci troviamo tra le mani un patrimonio di carismi educativi che ha del miracoloso. Nessuno di questi deve andare perduto, perché da questa ricchezza può nascere anche oggi il confronto costruttivo, la marcia in più della ricerca e dell’impegno che, in modo sano, possono far germinare nuovo spirito di servizio, nuove risposte a nuove emergenze.
La mia personale esperienza come insegnante e dirigente di scuole paritarie mi vede tutt’ora impegnato in una cooperativa sociale che ha come obiettivo principale la promozione e la continuità di strutture educative di ispirazione cristiana. In questi anni ho potuto far esperienza reale di questa ricchezza di valori, ho cercato di accogliere con impegno e speranza alcune sfide di un futuro educativo che talvolta sembrava impraticabile. Diversi istituti religiosi, infatti, a causa del calo vocazionale, hanno scelto coraggiosamente di cedere ad altri gestori alcune attività educative.
Come affrontare questo cambiamento? Ho avuto la fortuna di incontrare sul mio cammino diversi insegnanti, anche giovani, che hanno accolto generosamente questa sfida nel mondo delle scuole paritarie. Quando questo avviene, per opera di associazioni e realtà cooperativistiche, si ha la sensazione di assistere al rinnovarsi di qualcosa di miracoloso iniziato anni fa. E allora si coglie in profondità questa grande ricchezza, che è data proprio dalla varietà, dalla difficoltà affrontata in modo diversamente creativo, condivisa tra diversi soggetti ed istituzioni, quasi ci fosse una concorrenza a trovare soluzioni nuove ai problemi di ogni giorno, animati in realtà dallo stesso amore per un lavoro di accompagnamento e di crescita autentica delle generazioni future.
La ricchezza vera è in questo mosaico, così composito e prezioso. Nessuna tessera dovrebbe essere tolta; se ne possono solo aggiungere. La scuola di Stato può crescere anche attraverso il confronto con le scuole paritarie e, viceversa, le scuole paritarie devono avere un occhio vigile e interessato alle innovazioni delle scuole statali. Quando questo avviene, quando esiste questa convivenza operosa, curiosa e rispettosa, tutto il mondo dell’educazione ne trae vantaggio e spinta innovativa.
Credo che Verona, anche sul fronte dell’educazione, sia stata e sappia ancora essere molto ricca ed intraprendente. Del resto, che i veronesi siano gente intraprendente è risaputo; forse fa bene ricordarci che lo siamo anche dal punto di vista delle proposte educative!

Dirigente scolastico Istituti paritari
Perucci (Marzana) e Virgo Carmeli (Golosine)

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