La scuola siamo noi
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L’infanzia ha la sua Scuola

Istituzione fondamentale per la crescita dei nostri bambini

Parole chiave: scuola dell'infazia (1), La scuola siamo noi (24)
L’infanzia ha la sua Scuola

Proprio in questi giorni in molte scuole dell’infanzia si è svolta, tra musica, giochi e danze, la festa di accoglienza: un momento speciale per tutti i bambini di quattro e cinque anni, desiderosi di rivedersi e felici di tornare a giocare insieme dopo le vacanze estive; ma soprattutto per dare un caloroso benvenuto ai bambini di 3 anni, protagonisti principali della festa stessa, i quali da qualche settimana hanno affrontato il delicato distacco dai genitori.
Anche se spesso poco menzionata, la scuola dell’infanzia riveste, oggi più che mai, un ruolo fondamentale nella promozione di tutti gli aspetti legati al benessere e alla crescita globale del bambino in quanto contribuisce e concorre anche al suo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale, promuovendone le capacità relazionali, l’autonomia, la creatività e non da ultimo l’apprendimento.
Inserita nel Sistema integrato di educazione e di istruzione, la scuola dell’infanzia realizza la continuità educativa tra nido d’infanzia e scuola primaria. Non è obbligatoria, ma è altamente consigliata e raccomandata a tutte le bambine e ai bambini d’età compresa tra i tre e i sei anni, perché offre loro un’importante opportunità di socializzazione, in un ambiente sicuro e stimolante, nel quale sono predisposti spazi strutturati a loro misura. Dove essi possono giocare, esplorare e imparare sotto la guida di insegnanti accoglienti e qualificati che con empatia si pongono ogni giorno in ascolto attivo e interagiscono con loro, instaurando significative e costruttive relazioni di affetto e di fiducia.
Essa promuove un progressivo apprendimento attraverso attività progettate specificamente per ogni età e l’utilizzo di metodologie didattiche che fanno riferimento soprattutto all’esperienza concreta e alla scoperta che permette di imparare attraverso l’azione, il contatto con gli oggetti e con la natura, la relazione e il confronto sia tra i pari che con l’adulto.
Molto importanti sono le routine scolastiche, momenti della giornata che si ripresentano in maniera costante e ricorrente, come l’appello, l’attribuzione degli incarichi, la cura del corpo, il riordino dei materiali e degli ambienti, il pasto comunitario e il riposo; essi svolgono una preziosa funzione di regolazione dei ritmi e si offrono ai bambini come base sicura per nuove esperienze, oltre ad aiutarli ad orientarsi rispetto agli spazi e allo scorrere del tempo. Anche l’osservazione costante ed obiettiva da parte degli insegnanti e il confronto costruttivo e periodico con i genitori costituiscono uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare lo sviluppo del bambino in ogni sua fase e dimensione.
Nel corso degli anni, la denominazione di questa istituzione è cambiata più volte; un tempo la scuola dell’infanzia era comunemente chiamata “Asilo” poi “Scuola materna”: termini che avevano una connotazione prettamente assistenziale, suggerendo un luogo dove i bambini venivano principalmente accuditi. Oggi il termine “Scuola dell’infanzia” è diventato il nome ufficiale e ne connota maggiormente l’attuale approccio educativo rispetto al passato, sottolineando la sua appartenenza ad un percorso di apprendimento. La scuola dell’infanzia offre infatti molteplici e variegate attività, pensate e strutturate per favorire lo sviluppo delle competenze linguistiche, motorie, cognitive e sociali del bambino, attraverso un approccio ludico e creativo.
Per permettere il raggiungimento delle finalità proposte nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, che fissano i “Traguardi per lo sviluppo delle competenze” dei bambini e delle bambine, oggi ancor di più nella scuola dell’infanzia viene offerto un ambiente scolastico inclusivo, che comprende e accoglie positivamente le diversità culturali e sociali e le differenti capacità cognitive, avvalendosi anche delle risorse fornite dalle nuove tecnologie.
Inoltre è di grande importanza per mantenere l’apprendimento dinamico, attento ai cambiamenti e ai vari modelli antropologici ed educativi dai quali i bambini provengono.
Nella scuola dell’infanzia viene proposto anche l’Insegnamento della religione cattolica. L’Irc nella scuola dell’infanzia costituisce oggi un caposaldo nel percorso formativo del bambino e contribuisce anch’essa alla sua formazione integrale, con un’attenzione particolare allo sviluppo umano e spirituale. Compito dell’insegnante è quello di gettare un piccolo seme che possa mettere salde radici nel cuore dei bambini, educandoli a scoprire i preziosi doni presenti nella loro vita quotidiana, aiutandoli amorevolmente a riflettere e ad osservare con meraviglia il mondo per imparare poi a sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà che li circonda, abitandola con fiducia e speranza.  
Nel contesto multietnico in cui viviamo, la scuola dell’infanzia diventa quindi un importante luogo di accoglienza e di condivisione serena, dove la specificità di ognuno diventa dono e arricchimento reciproco, sia per i bambini che per gli stessi insegnanti, oltre ad essere un punto di riferimento prezioso per i genitori a sostegno della loro primaria funzione educativa.

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