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Internet e social in classe, un’opportunità da cogliere

Oggi si parla spesso di social media, che tradotto in modo semplice si può dire servizio di rete sociale, ma cosa sono in definitiva?

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Internet e social in classe, un’opportunità da cogliere

Oggi si parla spesso di social media, che tradotto in modo semplice si può dire servizio di rete sociale, ma cosa sono in definitiva?
In parole semplici si tratta di un servizio offerto tramite internet praticamente fruibile in modo completamente gratuito tramite il Www (World wide web) che appunto è uno dei principali servizi di Internet, che permette di navigare e usufruire di un insieme molto vasto di contenuti amatoriali e professionali (multimediali e non) collegati tra loro attraverso collegamenti (link), il cui unico scopo è quello di facilitare la gestione dei rapporti sociali consentendo la comunicazione e la condivisione di contenuti digitali attraverso semplici frasi scritte, link vari, brani musicali, immagini o anche video.
I social network, nati alla fine degli anni Novanta e sono diventati presto molto più popolari nel decennio successivo, servono sostanzialmente per comunicare a distanza via Internet. In primo luogo permettono agli utenti che li usano di creare un appropriato profilo individuale, di organizzare una lista di persone con cui rimanere in contatto, di pubblicare un proprio flusso di aggiornamenti e, volendo, di accedere anche a quello creato dagli altri. Un limite a questo libero accesso è dato dalle opzioni relative alla privacy che uno volutamente o meno decide di utilizzare.
Non esiste una regola ben precisa su come bisogna usare i social network. Più che altro, infatti, dipende dal tipo che uno decide di utilizzare. In genere, comunque, per entrare a far parte di un determinato social network, occorre anzitutto costruire il proprio profilo personale partendo da informazioni alquanto basilari – come nome, cognome e indirizzo e mail privato – fino ad arrivare poi ai propri interessi e alle proprie passioni, alle esperienze di lavoro passate e alle relative referenze.  A questo punto è quindi possibile invitare i propri amici a far parte della propria rete virtuale, i quali a loro volta possono incominciare a fare lo stesso cosicché ci si trova ad allargare la cerchia di contatti con gli amici degli amici e così via fino a creare una rete estremamente larga.  
Le piattaforme social sulle quali moltissimi giovano trascorrono diverse ore al giorno sono veramente luoghi frequentati abitualmente e percepiti come familiari, naturale estensione dei rapporti vissuti in presenza, si potrebbe pensare di poterli utilizzare anche a scuola o comunque in un ambito didattico, avvicinandosi così al vocabolario espressivo dei nostri ragazzi, parlare quella che loro stessi chiamano “lingua liquida”.
Per esempio, possono essere utilizzati sia per la produzione che per la condivisione di contenuti e si prestano benissimo per creare gruppi di discussione e supportare dialoghi e scambio di opinioni grazie alla possibilità di intervenire e commentare; si potrebbe pensare di creare una pagina dedicata all’istituto scolastico che rappresenti non solo una vetrina dell’offerta formativa, ma anche l’occasione per creare o valorizzare, se già esistono, forme di collaborazione e relazione con altri soggetti.
Un’altra opportunità sarebbe quella di creare un gruppo di discussione tra scuola e famiglia per condividere informazioni e materiale scolastico e per mettere in relazione insegnanti e genitori con forme comunicative più consone e “professionali” dei banali Whatsapp. È anche possibile assegnare attività di ricerca per accedere a fonti e informazioni utili Si possono creare gruppi di scambio di contenuti tematici in lingua straniera nei quali avviare conversazioni e condivisione di prodotti in lingua da sottoporre ad una valutazione tra pari.
Si potrebbe anche commentare dal vivo un evento scolastico, o extra-scolastico, al quale si partecipa, invitando successivamente gli alunni a raccogliere, ampliare e interpretare i contenuti presenti in quelli pubblicati.
Gli insegnanti possono anche creare gruppi social per ciascuna delle loro classi, sia pubblici che privati, e trasmettere lezioni in diretta, pubblicare domande di discussione, assegnare compiti e fare annunci di classe. Per esempio, può essere un ottimo promemoria per gli studenti impegnati durante le vacanze. Se si usa il blog come strumento di comunicazione, un’altra strategia per combinare i social media e l’apprendimento è quella di incoraggiare gli studenti a creare un blog personale per scrivere saggi o brevi testi.
Chiedete poi di rispondere a domande settimanali, rendendole il più possibile informali e poco strutturate. Queste risposte possono essere pubblicate nel blog personale dello studente o nel blog di classe, durante magari le vacanze.
Trattandosi di social è importante sottolineare come a qualsiasi sperimentazione didattica vada sempre affiancata un’opportuna educazione all’utilizzo della piattaforma e del digitale in genere, non tanto e soltanto dal punto di vista tecnico-procedurale, quanto rispetto alle buone regole di comunicazione e di convivenza, nella vita reale e in rete.

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