Editoriale
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Lettrici e accolite

Da molti anni le letture bibliche durante la Messa vengono proclamate indistintamente da uomini e donne (tranne il Vangelo, riservato – quando c’è – al diacono oppure al presbitero); così pure l’Eucaristia portata ai malati nelle loro case o distribuita ai fedeli durante la celebrazione dai ministri straordinari della Comunione insieme al sacerdote.

Parole chiave: Lettrici (1), Accolite (1), Letture (1), Messa (14), Comunione (4)

Da molti anni le letture bibliche durante la Messa vengono proclamate indistintamente da uomini e donne (tranne il Vangelo, riservato – quando c’è – al diacono oppure al presbitero); così pure l’Eucaristia portata ai malati nelle loro case o distribuita ai fedeli durante la celebrazione dai ministri straordinari della Comunione insieme al sacerdote. Due servizi liturgici di fatto già esercitati normalmente anche da quelle che un tempo si sarebbero dette esponenti del gentil sesso – siano esse nubili, sposate, vedove o consacrate – e che ora potranno farlo anche in forma stabile, dopo essere state istituite lettrici e accolite (spero non vengano chiamate accolitesse).
Infatti lunedì scorso papa Francesco, con il motu proprio Spiritus Domini, ha modificato il paragrafo 1 del canone 230 del Codice di diritto canonico, dando così la possibilità anche alle donne che risultino idonee di assumere stabilmente i ministeri del lettorato e dell’accolitato, finora riservati tradizionalmente alle persone di sesso maschile. D’altronde si tratta di ministeri laicali, quindi di compiti non legati al sacramento dell’Ordine sacro, ma che nel servizio della Parola di Dio (lettorato) e dell’altare (accolitato) possono vedere impegnate persone battezzate e cresimate di ambo i sessi. Infatti, come ricorda il Papa in una lettera al prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, “sono espressioni particolari della condizione sacerdotale e regale propria di ogni battezzato”, ovvero del sacerdozio battesimale, distinto da quello ordinato che è specifico di vescovi, presbiteri e diaconi. “La scelta di conferire anche alle donne questi uffici (lettorato e accolitato, ndr), che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo – continua il Papa – rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”. Senza contare che la componente femminile è maggioritaria nella società, ma lo è molto di più nella comunità ecclesiale, sebbene non nei ruoli apicali.
L’auspicio è che l’apertura alle donne dia nuovo impulso a questi due ministeri laicali sinora troppo poco valorizzati (soprattutto il lettorato) nelle parrocchie e, di fatto, conosciuti per lo più come tappe intermedie del percorso dei candidati verso l’ordinazione diaconale o presbiterale.

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