Il mistero della Trinità artefice dell’armonia
Agostino ha dedicato un poderoso volume alla riflessione sul mistero della Trinità, il De Trinitate appunto...
Agostino ha dedicato un poderoso volume alla riflessione sul mistero della Trinità, il De Trinitate appunto. Ma era sua abitudine parlarne al popolo appena gli si presentava l’occasione. Non poteva mancare qualche esplicito riferimento nel suo capolavoro qual è La città di Dio. Lo fa per la prima volta nel libro quinto, per evidenziare quanto la fede in Dio Trinità ha assicurato di progresso all’umanità. Anzitutto, esplicita il mistero dell’unità e trinità di Dio: “Dio sommo e vero con il suo Verbo e con lo Spirito Santo, i quali tre sono una sola cosa” (De civitate Dei 5,11). Ma subito dopo Agostino contempla il Mistero della Trinità nella sua azione creatrice dell’universo: “Dio unico onnipotente, creatore e artefice di ogni anima e di ogni corpo” (Ivi). Creatore, dunque, di ogni essere inanimato e vivente. Creatore soprattutto dell’essere umano, come un essere speciale: “fece l’uomo animale razionale dotato di anima e di corpo” (Ivi). Agostino rimane incantato ogni volta che pensa all’uomo, dotato di mente razionale, che lo distingue da ogni altro essere dell’universo! Da Dio Trinità, sottolinea Agostino, ha origine il senso dell’ordine universale: “deriva ogni proporzione, ogni specie, ogni ordine, ogni misura, numero e peso” (Ivi). Una annotazione merita particolare attenzione: “Da Dio derivano i semi delle forme e le forme dei semi e il divenire dei semi e delle forme” (Ivi). Questo è un pensiero che ripete infinite volte, in varie opere. Si tratta delle “ragioni seminali”, che stanno alla radice delle evoluzioni: ogni essere vivente, uomo in primis, porta dentro di sé, proprio nei semi generativi, delle potenzialità, cioè delle virtualità, che si esplicano nel susseguirsi dei tempi, sicché dai semi di grano nascerà sempre grano; dai semi di uomo nasceranno sempre uomini. Come a dire che Dio ha creato potenzialmente tutto fin dalle origini dell’universo, innestando nel creato i germi della sua evoluzione, mediante le leggi che regolano l’evoluzione stessa. Infine, l’armonia di ogni essere creato: “Egli non ha lasciato senza armonia delle parti e una certa pace non solo il cielo e la terra, non solo l’angelo e l’uomo, ma nemmeno le viscere di un piccolo e disprezzabile animale, né la piuma di un uccello, né il fiorellino di un’erba, né la foglia di un albero” (Ivi). Il creato, dunque, è orma di Dio Trinità! All’uomo di buon senso compete riconoscerla.
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