Condiscepoli di Agostino
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Cristo ricevette il battesimo di cui non aveva bisogno

Almeno i discorsi tenuti in pieno inverno potevano essere protratti da Agostino per circa un’ora e mezza – due ore! Tutti discorsi impegnativi, benché l’oratore avesse la capacità di far stare attenta la sua assemblea, di tenerla cioè inchiodata al suo dire, sollecitando l’attenzione con continue domande...

Cristo ricevette il battesimo di cui non aveva bisogno

Almeno i discorsi tenuti in pieno inverno potevano essere protratti da Agostino per circa un’ora e mezza – due ore! Tutti discorsi impegnativi, benché l’oratore avesse la capacità di far stare attenta la sua assemblea, di tenerla cioè inchiodata al suo dire, sollecitando l’attenzione con continue domande. Tale è il commento al testo di Giovanni “Io non lo conoscevo”. Un testo di ben 20 paragrafi. Avvia il discorso chiedendo ai fedeli chi avesse inviato Giovanni Battista a battezzare persino Cristo. Risponde a nome dell’assemblea Agostino stesso: lo aveva mandato Cristo, assieme al Padre, in quanto ciò che fa il Padre lo fa anche il Figlio, perché tra loro sono inseparabili. Si chiede poi Agostino: perché fu necessario che il Battista desse il battesimo a Cristo? Risponde: per la stessa ragione per cui è venuto al mondo, incarnandosi, ed è stato crocifisso: “Se è venuto per mostrarci la via dell’umiltà, e a farsi egli stesso questa via dell’umiltà, era necessario allora che egli praticasse l’umiltà in ogni circostanza della sua vita”. Se c’è un Padre della Chiesa che mette in evidenza il valore dell’umiltà, di cui Cristo è icona, è proprio Agostino. Non si stanca mai di parlarne, pur di inculcarne il valore e l’importanza presso i fedeli. Altra domanda: perché è stato mandato Giovanni Battista a battezzare? Per praticare quel battesimo che era prefigurazione del vero battesimo, quello in Cristo. In effetti, “per darci un esempio di umiltà, per insegnarci ad accogliere il suo battesimo di salvezza, Cristo ricevette ciò di cui non aveva bisogno, ma che a noi era necessario”. Quale battesimo dunque era valido agli effetti della salvezza? Tutto dipendeva dall’autorità di colui in nome del quale viene praticato il battesimo. Il battesimo di Giovanni aveva il valore di un uomo. Tale sarebbe stato il battesimo di Pietro o di Andrea. Ma non avrebbe portato la salvezza nel cuore dell’uomo. Di conseguenza: “sia che il battesimo (di Cristo) venga amministrato da un ministro buono sia da un ministro cattivo, colui che l’ha ricevuto sa di essere stato battezzato da quello che tiene la potestà di battezzare da parte di Cristo”. Il riferimento ai Donatisti era evidente. Essi, infatti, ritenevano valido solo il battesimo amministrato da un ministro degno, santo, come ritenevano di essere essi stessi, e non da un ministro cattolico, che accusavano di essere figlio di un traditore, di chi cioè aveva tradito la fede al tempo di Diocleziano. Agostino li ha paragonati ad avvoltoi e non a colombe. In tal modo chiariva ai fedeli dove stava di casa la verità del Vangelo. E i fedeli si sentivano confortati.

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