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La Casa degli universitari con il sapore di famiglia

Grazie all’8x1000 uno spazio multi-uso che è sede del Cpu. Luoghi di studio e stanze per studenti che poi animassero gli altri

La Casa degli universitari con il sapore di famiglia

Una casa per chi è “fuori casa”. Questa l’idea che ha spinto il Centro pastorale universitario (Cpu) di Verona a mettersi in moto per avere una sede più ampia e adatta. Il tutto grazie all’indispensabile contributo di “Uniti nel dono”.
Spiega don Nicola Agnoli, direttore del Centro: «Nel 2005 è stato scelto di trasferire la Pastorale universitaria dalla precedente sede agli ambienti parrocchiali di San Paolo in Campo Marzio». L’intuizione era stata di don Mariano Ambrosi, recentemente scomparso, in linea con quanto anno dopo anno sta avvenendo in tutto questo quartiere, che sta di fatto diventando completamente universitario, con spazi, abitazioni e quant’altro sempre più volto a dare risposta agli studenti dell’Ateneo scaligero.
«Si è partiti – prosegue don Agnoli – con la biblioteca e poi le sale studio, oltre allo spazio per i figli piccoli dei dipendenti dell’Università, ma emergeva sempre più il bisogno per molti di avere un ambiente familiare, un’occasione di ritrovo, soprattutto per chi era abituato a vivere degli aspetti di comunità e di condivisione, pure nella fede, che diventano più difficili per chi si trasferisce per studio».
Per questo nel 2018-2019 si è iniziato a immaginare qualcosa di nuovo, con mons. Martino Signoretto come vicario episcopale per cultura, università e sociale, don Maurizio Tisato e lo stesso don Nicola allora come collaboratori della pastorale universitaria: «Si è pensato di trasformare gli ambienti che un tempo erano usati per la catechesi, in spazi per gli universitari, e di ricavare in canonica stanze per ospitare alcuni studenti che prendessero su di sé l’incarico e la responsabilità dell’animazione pastorale. Oggi questi ultimi sono sette, vivono il loro impegno di studio, i loro hobby e lavoretti, ma diventano anche un punto di riferimento legato al Centro, garantendo una bella accoglienza e fornendo idee per una formazione condivisa».
Tra i momenti più significativi vi è il lunedì sera, con la Messa parrocchiale delle 18.30, il momento di formazione e confronto e la cena condivisa: «In media ci sono 25 giovani, ma poi dipende molto dal periodo, dagli esami e dal gruppo che si forma di anno in anno, con amici che vengono continuamente invitati per provare ad offrire a più persone possibili questa occasione di fatto unica».
Il Cpu, con la sede rinnovata, diventa un punto di riferimento anche per tutte le realtà ecclesiali che svolgono attività nel mondo universitario, attraverso l’ospitalità in collegi o studentati, oppure tramite percorsi formativi. Evidenzia il direttore Agnoli: «Il nostro desiderio è che questi spazi e la nostra presenza siano a disposizione di tutti e diventino occasione di confronto tra tutti. Tra l’altro, fino a poco tempo fa ospitavamo anche il coro universitario a cui ora è stata assegnata una nuova sede. Rimane la nostra disponibilità ad altre collaborazioni».
Momento importante nei prossimi mesi sarà la Messa di inizio anno accademico con il vescovo Domenico Pompili, fissata per mercoledì 13 novembre sempre alle 18.30 nella chiesa di San Paolo in Campo Marzio. «Durante l’anno, poi – continua don Nicola – proponiamo altre occasioni speciali, tra cui le proposte culturali, le occasioni nei tempi liturgici forti e l’ormai tradizionale pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Corona. Ogni anno provo a proporre di partire da Verona, ma poi finiamo per scegliere Brentino; chissà questa volta, con la sede rinnovata...».

Nella foto: Gli ospiti assieme a don Nicola Agnoli (il primo da sinistra)

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