Condiscepoli di Agostino
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Avere le viscere di carità di Maria

Dopo aver espresso a grandi linee i motivi di sofferenza di Agostino per le divisioni praticate dentro l’unica Chiesa di Cristo, ne evidenziamo ora la passione per la sua unità che egli considera realizzata su tre linee convergenti: l’amore fraterno come tessuto connettivo; lo Spirito Santo che ne è l’anima vivificante; l’Eucaristia come nutrimento quotidiano. Partiamo dall’esemplarità di Maria che ama la Chiesa con viscere di carità materna. Proprio come madre, Maria ci educa alla carità fraterna.

Dopo aver espresso a grandi linee i motivi di sofferenza di Agostino per le divisioni praticate dentro l’unica Chiesa di Cristo, ne evidenziamo ora la passione per la sua unità che egli considera realizzata su tre linee convergenti: l’amore fraterno come tessuto connettivo; lo Spirito Santo che ne è l’anima vivificante; l’Eucaristia come nutrimento quotidiano. Partiamo dall’esemplarità di Maria che ama la Chiesa con viscere di carità materna. Proprio come madre, Maria ci educa alla carità fraterna.
La carità fraterna, unitamente all’unità e alla verità, è motivo ispiratore imprescindibile degli interventi di Agostino. Nel testo seguente egli invita a tenere sempre unita la fede in Cristo sposo alla carità, espressa nella gratuità, verso la Chiesa sua sposa, riversata sui fratelli e dilatata anche al nemico: “Abbiate la carità, fratelli miei... Con la carità abbiate la fede. Non potete infatti avere la carità senza la fede; la carità, preciso, verso Dio e verso il prossimo. Amatevi scambievolmente, voi che amate Cristo. Amate gli amici, amate i nemici [...] Dilatate l’amore, non solo fino ai coniugi e ai figli. Questo amore si ritrova pure negli animali e nei passeri. Voi sapete come i passeri e le rondini amano il proprio coniuge, riscaldano insieme le uova, nutrono insieme i piccoli, con una specie di bontà gratuita e naturale, ben lontani dal pensiero di una ricompensa. Infatti il passero non dice: nutrirò i miei piccoli perché quando sarò vecchio mi assicurino il nutrimento. Niente di questo pensa. Ama gratuitamente; nutre gratuitamente; offre il suo affetto di genitore, ma non ricerca la retribuzione. Anche voi, ne sono ben a conoscenza, amate così i vostri figli. Ma voi dovete estendere il vostro amore; dovete far crescere questo amore. Abbiate fede in Dio. Prima amate Dio. Dilatate l’amore verso Dio; e trascinate a Dio quanti più potete. È un figlio, la moglie, uno schiavo: venga trascinato a Dio. È un forestiero: sia trascinato a Dio. È un nemico: sia trascinato a Dio”.
L’esempio più sublime di amore verginale, espressione della verginità della fede, è Maria: “Esultate, o vergini di Cristo, poiché la madre di Cristo è vostra sorella. Voi non avete potuto partorire Cristo, ma per Cristo non avete voluto divenire madri. Colui che non è nato da voi, è nato per voi. Siete anche voi madri di Lui, perché fate la volontà del Padre suo. Esultate vedove di Cristo: voi avete consacrato la santità della vostra continenza a Colui che ha reso feconda la verginità. Esulta anche tu, castità nuziale: esultate tutti voi che vivete nella fedeltà con i vostri coniugi; ciò che avete perduto nel corpo, conservatelo nel cuore. E dove la carne non può più essere integra dal rapporto coniugale, sia vergine nella fede la coscienza, per cui è vergine tutta la Chiesa. In Maria la verginità consacrata ha partorito Cristo; in Anna la vedovanza longeva riconobbe Cristo bambino; in Elisabetta la castità coniugale e la fecondità in età senile si è posta a servizio di Cristo. Tutti i diversi stati di vita dei membri fedeli recarono al loro capo ciò che per sua grazia poterono portargli assieme. Perciò poiché Cristo è verità, pace e giustizia, concepitelo nella fede, datelo alla luce nelle opere, affinché ciò che ha fatto l’utero di Maria nei riguardi della carne di Cristo, faccia il vostro cuore nei riguardi della legge di Cristo […] Maria ha partorito il vostro Capo, la Chiesa ha partorito voi. Infatti anch’essa è madre e vergine. Madre per le viscere della carità, vergine per l’integrità della fede e della pietà. Partorisce popoli, ma essi sono membra di quell’Uno di cui essa stessa è il Corpo e la Sposa, divenendo anche in ciò simile alla Vergine, poiché anche nei molti è madre di unità”.

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