Agostino scrutato dalle sue massime
Il genio di sant’Agostino si è sbizzarrito nella creazione di una serie infinita di aforismi...
Il genio di sant’Agostino si è sbizzarrito nella creazione di una serie infinita di aforismi. Aforisma, etimologicamente, sta per sentenza; frase breve che concentra in sé un’ampia tematica; frase ad effetto per il suo guizzo geniale; un pensiero che si può incidere sulla pietra. Li ha disseminati soprattutto nei due trittici: Le Confessioni, La Città di Dio, La Trinità; Le Esposizioni sui Salmi, i Discorsi e i Trattati sul Vangelo e sulla prima Lettera di Giovanni. Sono una miniera di sintesi sapienziali. Vi si attinge sempre con profitto.
A cominciare dai prossimi numeri, vi prenderemo familiarità, fissando l’attenzione su un aforisma per volta. Prima però, per una miglior comprensione, potrebbe essere utile una inquadratura dei testi in cui sono prevalentemente trapuntati. I due trittici, appunto. Bastano dei flash.
Come è ovvio, fissiamo l’attenzione anzitutto sulle Confessioni. In tredici libri. Nei primi nove Agostino, in forma di preghiera di lode a Dio, vi narra la sua vita e il travaglio della sua conversione, avvenuta a trentadue anni, grazie soprattutto alla vicinanza e alla preghiera di sua madre Monica. Negli ultimi quattro affronta temi come la memoria, il tempo, la creazione, la Parola di Dio. Segue La Città di Dio. In ventidue libri. In essi Agostino mette a confronto il paganesimo e il cristianesimo, facendo risaltare, motivatamente, la superiorità del cristianesimo, anche in termini di apporto di benessere temporale, oltre che spirituale eterno. Ne configura la natura identificando nella superbia il fondamento del paganesimo, denominato città terrena, e l’umiltà come fondamento della città di Dio. Dopo aver snodato le vicende storiche delle due città, fa vedere gli approdi a cui conducono: l’inferno e il paradiso! Terza opera del primo trittico: La Trinità. In quindici libri. Agostino intende scrutare il mistero di Dio, nella sua unità e trinità, nella Sacra Scrittura, nei primi sette libri, e nell’uomo, creato ad immagine di Dio, appunto nell’uomo, negli altri libri. Secondo trittico, di natura più popolare, in cui pullulano ovunque gli aforismi, come genere letterario adatto al popolo. Anzitutto il Commento ai Salmi, nei quali Agostino va alla ricerca del senso spirituale, specialmente dei versetti più difficili. A seguire i Discorsi, in cui fa risaltare il rapporto tra vita e Parola di Dio che illumina sapientemente la vita del credente. Infine i Trattati sul Vangelo e sulla prima Lettera di Giovanni, attraverso i quali Agostino, da pastore d’anime, ridona vigore al popolo di Ippona, spiritualmente in crisi, con un percorso di 134 discorsi distribuiti in un’intera annata, cioè nel 416.
Questo il quadro di riferimento dei principali aforismi di Agostino. Ogni settimana ne scelgo uno, a cominciare dai più significativi delle Confessioni. Nella loro articolazione ne sono una sorta di sintesi. Una delizia tutta da gustare.
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