Nell’epopea dei supereroi si riflette su morte e tempo
The Flash
(Usa, 2023)
Regia: Andy Muschietti
Con: Ezra Miler, Sasha Calle, Ben Affleck, Michael Keaton, Kiersey Clemons
Durata: 144 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/problematico/adatto per dibattiti
Non tutti i problemi si possono risolvere. A volte, l’unica soluzione è lasciare andare!»: con queste parole Nora Allen invita il figlio Berry, ancora piccolo, a lasciare un intricato problema di algebra per sedersi a tavola e mangiare. Non un invito a gettare la spugna o a rassegnarsi, ma un’esortazione ad accettare ciò che non può essere in alcun modo cambiato. Accettazione che, come la storia rivela sequenza dopo sequenza, è quanto mai necessaria nell’ambito di alcuni eventi della vicenda personale passata. Berry, infatti, vorrebbe avere ancora la madre in vita e il padre non in carcere per la falsa accusa di omicidio della moglie. Decide, allora, sfruttando il suo superpotere, di correre più veloce della luce per poter viaggiare nel passato e modificarlo. Il cambiamento che opera, però, genera non poco caos su scala universale: l’arrivo di Zod (il villain di Superman) sulla Terra per trasformarla in una nuova Crypton, Batman si è ritirato a vita privata e i meta-umani non esistono.
Era un film molto atteso perché chiude la “vecchia gestione” dell’universo di Dc e apre alla nuova stagione in mano a James Gunn: lavoro riuscito fino ad un certo punto. Molte sono le storie che convergono, in qualche modo, in questa pellicola: dai Batman di Tim Burton a Man of steel, passando, evidentemente, per Aquaman e Justice League. Dagli interpreti ai racconti delle loro storie, tutti i fili vengono qui riannodati in una sceneggiatura solida e ritmata.
Le performance, in particolare di Ezra Miller (Flash) e Sasha Calle (Supergirl), sono ottime. Buona anche la scelta di togliere i toni cupi che erano diventati quasi una firma nelle produzioni Dc: i colori e i tratti comici dei personaggi conferiscono una leggerezza di cui si sentiva il bisogno.
Molto interessante, poi, la scelta di mettere in scena un cattivo che non si può considerare a tutti gli effetti un antagonista che occupa il posto uguale e contrario dei buoni. Vuole distruggere la Terra, questo si sa, ma non è il classico villain vinto il quale ci si può sentire in salvo: la situazione è molto più complessa e articolata.
La concezione dei viaggi nel passato e dei relativi effetti sul presente è diversa da altre che sono arrivate sullo schermo negli ultimi anni (non mancano le citazioni di Ritorno al futuro). Risulta interessante, a riguardo, il modo (anche grafico) di rappresentare quello che ormai è un tormentone dei cinecomics: il multiverso. Gli effetti speciali, però, non sono sempre all’altezza della situazione.
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