Mary Poppins torna dai piccoli Banks
Il ritorno di Mary Poppins
(Usa 2018)
Regia: Rob Marshall
Con: Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, Ben Winshaw, Emily Mortimer
Durata: 130 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/brillante
Chi l’avrebbe detto, a decenni di distanza, che nell’attuale marasma in cui quasi tutte le figure che un tempo erano autorevoli hanno perso di credibilità, una delle poche a mantenerla sarebbe stata una tata che arriva dal cielo con il suo ombrello?
A sguardi disattenti o con poca memoria forse la cosa potrebbe apparire insolita. In realtà, andando più a fondo, si potrebbe scoprire che il personaggio creato nel 1934 dalla scrittrice Pamela L. Travers ha, come tutti i classici, caratteristiche tali da riuscire a superare le temperie degli anni e delle epoche. Ecco quindi che a distanza di oltre cinquant’anni dalla realizzazione di uno dei film di maggior (e meritatissimo) successo di tutti i tempi – il Mary Poppins diretto da Robert Stevenson è del 1964 – la grande industria cinematografica americana torna a rivisitare personaggi e situazioni, realizzando un’opera di notevolissimo interesse.
Siamo a Londra nel 1930, in epoca di Grande Depressione economica. La casa di Viale dei Ciliegi 17 è abitata dai fratelli Michael (Ben Winshaw) e Jane (Emily Mortimer) Banks, diventati adulti e che devono affrontare tutte le difficoltà di una vita quotidiana niente affatto semplice. Sarà grazie ad un vecchio aquilone – proprio come nel capitolo di apertura del secondo libro dedicato a Mary – che la prodigiosa governante (Emily Blunt) tornerà ancora una volta ad “occuparsi dei piccoli Banks”.
Rob Marshall, regista e coreografo che ha alle spalle una solidissima carriera nei teatri di Broadway e qualche titolo cinematografico come Chicago (2002) o Into the Woods (2014) era probabilmente, e il risultato lo dimostra, la persona più adatta alla realizzazione di un progetto che non era certo semplice.
Tanta e tale è infatti ancora la forza del capolavoro originale e della memorabile interpretazione di Julie Andrews che si poteva rischiare un capitombolo senza precedenti. L’intelligenza del regista e dello sceneggiatore David Magee è invece stata, prima di tutto, quella di conservare nell’ambientazione, nelle scene in cui si mescola live action e animazione, nelle partiture musicali affidate a Marc Shaiman e Scott Wittman lo spirito originale di ironia, affetto, commozione e divertimento.
Tutti gli interpreti sono bravissimi: per il pubblico italiano sarà una rivelazione il Jack di Lin-Manuel Miranda, che raccoglie il testimone dallo spazzacamino-pittore di Dick Van Dyke, che compare qui nuovamente come banchiere a segnare un filo di continuità con il film del 1964. Una menzione speciale, infine, alla “signora dei palloncini” interpretata da Angela Lansbury, classe 1925, esordio al cinema nel 1944: un monumento vivente di grazia, intelligenza e ironia.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento