Il rivoluzionario leader dei Beach Boys
Love and Mercy
(Usa, 2015)
regia: Bill Pohlad
con: John Cusack, Paul Dano, Elizabeth Banks, Paul Giamatti
durata: 121’
Pochi aspetti delle relazioni tra gli esseri umani sono duri ad essere scalfiti come i pregiudizi e gli stereotipi.
Se a molti di noi facessero ascoltare, magari in uno spot pubblicitario, un famosissimo brano musicale come Barbara Ann dei Beach Boys, che risale al 1965, probabilmente risponderemmo che si tratta di musica leggerissima, da spiaggia, prodotta da autori senza impegno e con scarsa qualità artistica. Nulla di meno esatto, se avessimo la bontà e il tempo di approfondire, perché Brian Wilson, fondatore e leader dei Beach Boys, è stato uno dei musicisti più importanti dell’epoca moderna, senza che questo gli fosse riconosciuto, almeno fino ad un certo momento della sua esistenza.
Fa parziale giustizia un bel film arrivato un po’ in sordina sui nostri schermi a due anni dall’uscita negli States, nel quale all’ottima musica degli anni Sessanta e Settanta si accompagna una vicenda esistenziale quanto mai tribolata.
Brian Wilson e i Beach Boys ebbero un enorme (e meritato successo) commerciale e anche un certo riconoscimento dalla critica, fino a quando il leader non pensò di dedicarsi alla composizione e alla produzione di un album che avrebbe dovuto rivoluzionare completamente il modo di far musica. Il disco si chiamerà SMiLE e uscirà solo nel 2004, dopo esser costato sudore lacrime e una gravissima crisi psichiatrica di Wilson, che non tornerà più se stesso. Il film ripercorre queste vicende scegliendo l’alternanza tra il Wilson giovane e nel pieno della creatività (interpretato da Paul Dano) e quello maturo e in costante crisi (John Cusack), che verrà quasi brutalizzato dall’ossessionante psicoanalista Eugene Landy (Paul Giamatti) e praticamente salvato dall’impiegata di una concessionaria di automobili Melinda Ledbetter (Elizabeth Banks), che si innamorerà di lui e di lui si prenderà gran cura.
Paul McCartney riconoscerà un debito grandissimo nei confronti di Wilson, confermando che l’album che davvero rivoluzionò la popular music contemporanea, cioè Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, uscì nel 1967 praticamente in gara con il lavoro che Wilson stava producendo e che fu bloccato dalle sue difficoltà esistenziali.
Anche il film diretto da Bill Pohlad ha avuto traversie non indifferenti, tanto che è stato praticamente finanziato dallo stesso regista ed ha richiesto più di tre anni di lavorazione. Ma il risultato è buono e merita di esser tenuto in considerazione.