Gli effetti speciali prevalgono sulla psicologia dei personaggi
Black Widow
(Usa, 2021)
Regia: Cate Shortland
Con: Scarlett Johansson, Florence Pug, David Harbour, Rachel Weisz, Ray Winstone
Durata: 133 minuti
Valutazione Cnvf: Consigliabile/problematico
L'ultima fatica della Marvel Studios finalmente arriva in sala (e in piattaforma): Black Widow. Chi si aspettava l’apertura della fase 5 con questo film resterà deluso. La pellicola, infatti, si inserisce (nella successione cronologica della storia) tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War. Uno spin off che ci dona uno scorcio sulla storia personale dell’eroina interpretata da Scarlett Johansson.
Natasha Romanoff, la protagonista, sta scappando dopo la violazione degli Accordi di Sokovia. Questa fuga la costringe a fare i conti con il suo passato. I flashback, dedicati all’infanzia e alla giovinezza dell’eroina di origini russe, ci restituiscono numerose informazioni che aiutano, da una parte, a comprendere la complessità del carattere della Romanoff e, dall’altra, a scoprire come sia diventata la Vedova Nera. Una famiglia alquanto particolare. La sorella Yelena, anche lei vedova nera; il padre Alexei (in battaglia Red Guardian, il contraltare russo di Captain America). Sottoposta ad un programma di rieducazione (comprensivo di sterilizzazione) per donne atto a renderle abili alla battaglia chiamato Stanza rossa. Dreykov, un cattivo senza scrupoli, creatore e gestore della Stanza rossa, con il controllo assoluto su tutte le vedove nere sparse per il mondo.
Film marcatamente femminile (regista e personaggi principali, infatti, sono donne), per la maggior parte della sua durata occupato da scene rocambolesche (alcune delle quali a dir poco esagerate anche dentro un film di genere fantasy!) di scontri e inseguimenti. L’interiorità dei personaggi viene lasciata un po’ da parte a vantaggio di effetti speciali e combattimenti. Molti potevano essere i possibili sviluppi e numerosi anche gli affondi per scandagliare la psicologia di quanti danno vita alla storia, ma è stata scelta l’adrenalina invece dell’introspezione. Un lungometraggio complessivamente godibile, anche se non può essere annoverato tra i migliori prodotti degli Studios del compianto Stan Lee. Forse il primato che può vantare è quello della violenza: le lotte, infatti, non passano inosservate proprio per il notevole carico di aggressività.
Essendo, con tutta probabilità, l’ultima pellicola con Scarlett Johansson nei panni della Vedova Nera, si può pensare che questo nuovo episodio della saga cinematografica serva per presentare al grande pubblico colei che potrebbe diventare la sostituta di Natasha nel gruppo degli Avengers: Yelena. Per scoprirlo, però, bisogna attendere ancora qualche mese il risultato del lavoro della regista premio Oscar Chloé Zhao con il suo The Eternals.
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