Film pedagogico intelligente e ironico
Captain Marvel
(Usa, 2019)
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Con: Brie Larson, Samuel L. Jackson,
Jude Law, Annette Bening
Durata: 124 minuti
Valutazione Cnvf: Consigliabile/semplice
Cosa si può dire, in questi tempi in cui sembrano affiorare dalle notti dei tempi e del peggior sentire umano moti di reazionaria considerazione nei confronti dell’universo femminile, di un film scritto, diretto e interpretato principalmente da donne, nel quale al femminismo più intelligente si unisce l’invocazione al rispetto delle minoranze etniche e non poco senso dell’umorismo?
Si può dire che è un film di rara intelligenza, divertimento, ironia e trattazione profonda, ma non noiosa, di temi che dovrebbero riguardarci tutti, maschi e femmine. In questo senso, un vero film pedagogico, di quella pedagogia intelligente e anche un po’ scanzonata di cui abbiamo bisogno come l’aria.
Siamo, ancora una volta, nell’universo creato da Stan Lee (che compare qui con un ultimo cameo in veste di autista di autobus). La protagonista è Carol Danvers (Brie Larson) che conosciamo all’inizio come abitante del pianeta alieno dei Kree, ma che pian piano ricostruirà, apprendendola insieme allo spettatore, la sua origine terrestre.
La storia è ambientata cronologicamente all’inizio degli anni Novanta. Espediente narrativo utile anche per collocare la figura di Nick Fury (Samuel L. Jackson), che è ancora ai prodromi organizzativi dello Shield e non ha ancora realizzato la necessità di unire i supereroi nella squadra degli Avengers.
La ricostruzione storica, grazie alla sceneggiatura quasi tutta al femminile (Anna Boden, che firma anche come co-regista, Geneva Robertson-Dworet e Ryan Fleck) è accurata e divertente. (Nell’edizione italiana c’è una clamorosa svista: si parla ad un certo punto di “password del wi-fi” in un’epoca nella quale ancora non esisteva; in originale si dice “la password di American On Line”, portale web che allora andava per la maggiore negli Stati Uniti).
Non mancano battaglie e scontri di ogni tipo, con un momento godibilissimo in cui Danvers-Marvel affronta il suo antico mentore Yon-Rogg (Jude Law) e lo tratta come Indiana Jones trattava il minaccioso beduino armato di scimitarra ne I predatori dell’arca perduta.
Per gli appassionati del genere e anche per lo spettatore occasionale Captain Marvel è ulteriormente importante perché segna una specie di tratto d’unione tra quello che è accaduto in Avengers: Infinity War, nel quale il possente Thanos distrugge metà dell’universo, e quello che accadrà nell’Avengers: Endgame di prossima uscita (in tal senso, come sempre accade nei film Marvel, è utile fermarsi anche durante i titoli di coda).
Ormai il cinema d’avventura è come i romanzi d’appendice di un tempo: il seguito alla prossima puntata.
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