Scenari onirici e introspezione in una bella produzione Marvel
Doctor Strange nel multiverso della follia
(Stati Uniti, 2022)
Regia: Sam Raimi
Con: Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Benedict Wong, Michael Stuhlbarg
Durata: 126 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/problematico
Ormai entrati nel vivo della fase quattro dell’universo narrativo Marvel, Doctor Strange nel multiverso della follia permette agli spettatori non solo di ritrovare un Doctor Strange maturo (dal punto di vista umano così come nell’uso dei poteri), ma anche di vedere una sorta di epilogo della storia distribuita attraverso la serie Tv Wandavision.
Per gli appassionati non è una novità parlare di multiverso (lo potremmo definire l’insieme degli universi paralleli dove si trovano le altre versioni di ogni persona, se avesse fatto scelte diverse). L’unico contatto che c’è tra questi alter ego sono i sogni: le visioni oniriche, in verità, sono brevi momenti di condivisione con gli altri “noi stessi”. Wanda Maximof, supereroina e protagonista della serie Tv Wandavision, per affrontare la strega Agatha Arkness (che aveva tentato di sottrarle i poteri) e diventare la maga più potente al mondo, si era trovata costretta ad utilizzare il libro di magia oscura chiamato Darkhold. Ottenuto l’immenso potere, si dà da fare per realizzare il suo desiderio più grande: raggiungere i suoi figli in un’altra dimensione. Questo sarebbe possibile se riuscisse a trovare e rubare i poteri ad America Chavez, l’unica persona in grado di viaggiare attraverso tutti i mondi del multiverso. Doctor Strange, consapevole di ciò, si assume l’onere di proteggere America: con lei fa un lunghissimo viaggio anche per salvare dal collasso l’intero multiverso.
Dag Hammarskjöld scrisse una frase che divenne celebre: il viaggio più lungo è quello interiore. E questa pellicola di Sam Raimi conferma un po’ quanto scritto dallo statista svedese. I protagonisti percorrono con grande naturalezza le enormi distanze tra un universo e l’altro, ma il loro cambiamento interiore mostra il viaggio ben più impegnativo verso il cambiamento e la conquista di sé stessi. Doctor Strange, notoriamente egocentrico e tronfio, di fronte all’amore per una donna e alla responsabilità nei confronti di una ragazza trova se stesso e scende dal suo piedistallo. Wanda, duramente provata dal dolore della perdita dei suoi cari, scopre che proprio il suo attaccamento alla famiglia l’ha resa malvagia e solo l’amore vero le permette di trovare la via della redenzione. America deve affrontare i sensi di colpa per diventare adulta e imparare a padroneggiare il suo grandissimo potere.
La bellissima fotografia di John Mathieson, l’avvincente colonna sonora di Denny Elfman, le ottime interpretazioni degli attori rendono davvero bella una solida e interessante sceneggiatura. Il risultato finale è uno tra i più bei film finora fatti dalla Marvel.
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