In cima a Valdonega un bosco dove l’acqua sgorga dalle rocce
A Sommavalle una passeggiata che porta dalla città alla natura di collina
È il bosco più vicino al centro, una vera e propria finestra su Verona ricca di scorci panoramici suggestivi e meta perfetta per una passeggiata col cane. La passeggiata di Sommavalle ci permette di scoprire l’unica vallata inclusa nel territorio della città, che si sviluppa verso nord ed è facilmente raggiungibile anche a piedi, provenendo da Ponte Pietra. Un’area a ridosso di uno dei quartieri dalla storia più recente, se si pensa che fino a un secolo fa la Valdonega era ancora un’area di aperta campagna, pur essendo stata, zona di insediamenti nell’antichità, come testimoniano i resti della bellissima villa romana in via Zoppi.
Una volta arrivati nel quartiere si percorre tutta via Marsala fino allo slargo che si trova alla sua sommità. Per chi arriva in auto si potrà parcheggiare qui, e iniziare il percorso naturalistico. Superato un cancello, con l’entrata sempre aperta, ha inizio il sentiero sterrato. Dopo qualche centinaio di metri il percorso si restringe e si inerpica nella vegetazione, ma è sempre ben visibile e pulito, in alcuni punti piuttosto stretto e in pendenza. Da qui la vista spazia sulla cornice delle colline, a nord, mentre alle nostre spalle, in diversi punti della passeggiata, si può ammirare la città dall’alto. Proprio da queste zone molto tempo fa arrivavano sui banchi dei mercati cittadini primizie e prodotti agricoli, dall’olio al vino, dalle ciliegie agli ortaggi. Prodotti che tuttora godono di ottima fama e sono venduti nei numerosi agriturismi frequentati da turisti italiani e stranieri.
Si arriva così, percorrendo un fitto bosco, alla cosiddetta fontana di Sommavalle, da cui sgorga tuttora l’acqua. Come è ben descritto nel volume La Valdonega – Un quartiere tra città e campagna, a cura di Lucia Bisi e Gabriello Anselmi, questa piccola sorgente carsica sgorga in prossimità del fondovalle e alimentava il torrente Donnica, oggi scomparso, ma che testimonia l’importante patrimonio idrico di questa zona, e nella cartografia del catasto austriaco del 1844 era presente, suddiviso in diversi tratti. La parte più meridionale del torrente coincideva con la conclusione della parte asfaltata di via Marsala.
Oggi l’acqua è ancora presente in questa grotta, che possiamo ammirare dopo aver superato un bel ponticello di legno. Qui si potrà scegliere da che parte proseguire: girando a sinistra il percorso conduce a sud, attraversando il fondovalle per poi risalire, lungo la pendice della collina, mentre andando verso nord e procedendo in salita arriveremo dopo qualche minuto alla strada asfaltata. Ci affacciamo quindi sulla strada delle Torricelle, a ridosso dell’imbocco di via Bonuzzo Sant’Anna, che porta verso il “percorso della salute”. A destra invece si prosegue verso la parte est delle Torricelle, con la strada che si affaccia sulla Valpantena, sopra Poiano e Quinto. Andando a sinistra, invece, arriveremo a San Mattia.
In alternativa, si potrà tornare indietro, e arrivati di nuovo alla sorgente imboccare il sentiero che va verso destra, in direzione Cesiolo, per scendere quindi nel vicino quartiere di Borgo Trento. Se non vogliamo ripercorrere lo stesso tragitto possiamo scendere passando da San Mattia, dove una strada parallela a quella asfaltata ci permette di passeggiare in tranquillità e lontani dalle auto per ritrovarci infine in viale dei Colli, con bellissimi scorci su ville e oliveti.
Questo percorso è interessato da un progetto più ampio di riqualificazione della zona collinare della città, e fa parte di una serie di itinerari che permettono di riscoprire le Torricelle lungo le mura, partendo quindi da via Castello San Felice, e attraversando poi le colline andando a costeggiare le torri massimilianee, parte del sistema di fortificazione austriaca, per poi scendere in direzione di Quinto o procedendo a ovest, verso Avesa e Quinzano. La passeggiata è piacevole e adatta anche alle giornate più calde: pur avendo alcuni tratti in pendenza, il percorso è protetto dalla vegetazione. È sicuramente necessario portarsi un’abbondante scorta di acqua, anche per il nostro cane: larga parte del percorso è immersa nel verde ma non ci sono fontane, a eccezione, ovviamente, della sorgente Sommavalle con la sua acqua freschissima.
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