Le colline sopra la città tra paesaggi e fortini: una boccata d’ossigeno per quando ripartiremo
Sopra le Torricelle strade e sentieri facili e per i più allenati tra Valpantena e Valpolicella
Il lento ritorno a ritmi regolari vedrà anche la ripresa di abitudini sane e piacevoli e non può mancare, quindi, una passeggiata con il nostro cane. Magari, tanto per cominciare, riscoprendo qualche scorcio suggestivo poco lontano dalla città e osservando Verona dall’alto delle sue colline.
Ecco, allora, un’escursione nell’incantevole cornice delle Torricelle, tra i profumi primaverili e alla scoperta di bellezze naturalistiche e tracce di storia immerse e quasi mimetizzate nel paesaggio. Raggiunte le Torricelle, provenendo da via Caroto per chi arriva da Borgo Venezia o da viale dei Colli per chi parte dal quartiere Valdonega, ci dirigiamo con l’auto a nord, verso l’area che ospitava il “percorso della salute”, ormai poco frequentato, e parcheggiamo lungo i margini della strada dopo aver superato le quattro torri di forma cilindrica situate sui punti dominanti del crinale di Santa Giuliana.
Queste torrette di avvistamento e difesa, chiamate anche torri massimilianee, visto che imitano nella forma le torri costruite a Linz tra il 1831 e il 1833 dall’arciduca Massimiliano, risalgono al 1837 e sono note in veronese come Toresele: si scopre così come il nome derivi dalla presenza degli edifici militari realizzati durante il dominio dell’Impero austriaco. Le torri infatti costituivano l’estrema estensione, a nord, del campo trincerato collinare, dominando la valle di Avesa, la Valpantena e la Valdonega.
A questo punto proseguiamo su via Bonuzzo Sant’Anna. Trattandosi di una strada stretta a doppio senso, possiamo già iniziare a procedere a piedi, facendo attenzione visto che non ci sono marciapiedi, anche se il traffico è davvero quasi assente; e ammirando intanto i giardini e i campi alla nostra sinistra. Ci ritroveremo a un incrocio, con i cartelli che indicano i sentieri Cai, dall’inconfondibile segnaletica bianca e rossa: a sinistra si va verso Avesa, a destra si trovano Contrada Gaspari e località Case Vecchie.
Noi andiamo verso destra, e quando la strada si biforca teniamo quella più alta, via San Vincenzo, subito a sinistra, seguendo le indicazioni per gli agriturismi Macole e Il Porcellino. La strada non presenta nessuna difficoltà particolare e permette di godersi interessanti panorami: superate alcune case, la vista spazia su prati, terreni scoscesi e rocciosi, tratti di bosco, uliveti e, nelle giornate limpide, si possono vedere dall’alto le colline di Avesa da una parte e, dall’altra, tutta la Valpantena, fino ai monti Lessini.
Giunti a una biforcazione continuiamo a mantenere la sinistra fino a raggiungere un bellissimo capitello: ci ritroviamo in zona Contrada Gaspari, a un nuovo incrocio di diverse strade. Chi avrà tempo e un discreto allenamento potrà proseguire sullo stretto sentiero proprio di fronte a noi, che si inerpica in salita in direzione Case Vecchie, località che si raggiunge da qui in circa 40 minuti di cammino, e che percorre quel fazzoletto di territorio compreso tra Avesa e Grezzana, oltre la dorsale delle Torricelle ricongiungendosi con Montecchio.
Si tratta di un bel percorso immerso nel bosco, e in questo caso sarà meglio avere un abbigliamento adeguato: il terreno estremamente sassoso e in pendenza richiede scarpe robuste da trekking. Guardando alla nostra destra, invece, troviamo le tracce di un’altra sterrata che arriva a Marzana attraverso una camminata nel verde e in discesa.
C’è solo l’imbarazzo della scelta insomma, con una miriade di sentieri che si incrociano e si ricongiungono sui dorsali delle colline. È importante partire con una buona scorta di acqua, per noi e per il nostro cane, visto che in questo tratto non ci sono fontane o corsi d’acqua, e una parte della passeggiata è interamente esposta al sole.
Queste zone sono particolarmente frequentate da escursionisti in bicicletta e amanti del trail running, la corsa a piedi lungo sentieri non asfaltati. Si troveranno, in rete, diversi suggerimenti e mappe a cura di questi sportivi appassionati e conoscitori del territorio. Chi desiderasse programmare una sosta o uno spuntino potrà contattare, prima di partire, gli agriturismi della zona.
La primavera è forse il periodo più indicato per scoprire queste zone dove, grazie alla quantità ridotta di traffico e all’aria pulita di collina, crescono numerose erbe spontanee, dall’aglio orsino alla melissa, e gli iris con la loro splendida fioritura ingentiliscono e colorano le strade di campagna. Vale la pena, quindi, immergersi per qualche ora in questo bel polmone verde appena sopra la città, che merita di essere riqualificato e riscoperto dai veronesi.
Silvia Allegri
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