Girovagando tra le fontane da Caprino ai borghi circostanti
Vie dell’acqua, tra lavatoi, fontane e mulini. Si chiamano così i tre bellissimi percorsi che – partendo da Caprino Veronese o dalle frazioni vicine – permettono di scoprire, insieme al nostro cane, uno dei tesori di questo territorio, ossia l’abbondanza di acqua che sgorga dalle sorgenti e che ha rappresentato una risorsa essenziale nello sviluppo economico di queste zone.
Vie dell’acqua, tra lavatoi, fontane e mulini. Si chiamano così i tre bellissimi percorsi che – partendo da Caprino Veronese o dalle frazioni vicine – permettono di scoprire, insieme al nostro cane, uno dei tesori di questo territorio, ossia l’abbondanza di acqua che sgorga dalle sorgenti e che ha rappresentato una risorsa essenziale nello sviluppo economico di queste zone. Canalizzata già in epoca romana, serviva per irrigare i campi circostanti e produrre energia per i molti opifici del territorio, in particolare mulini a grano e segherie.
La valorizzazione di questi percorsi, che si snodano ad anello intorno al capoluogo, è merito di diverse associazioni del territorio, a partire dalla Pro loco, che si sono impegnate a ripulirli e segnalarli in collaborazione con gli amministratori, arricchendo così il numero dei sentieri che permettono di scoprire le bellezze dell’entroterra gardesano e iniziano a essere sempre più apprezzati anche dai turisti.
Possiamo parcheggiare nella piazza centrale dove si trova la chiesa parrocchiale e raggiungiamo in pochi minuti la bellissima Villa Carlotti, che dal 1952 è sede del municipio. Si tratta di un palazzo affascinante e appartato rispetto al centro, che ospita al primo piano un vero gioiello, la cosiddetta Sala dei sogni, con il suo soffitto a volta ricoperto da una fantasiosa decorazione a piccole e divertenti figure su fondo bianco raffiguranti galeoni, personaggi vestiti alla orientale, uccellini, scimmiette, carrozze che la tradizione indica come i sogni del marchese Carlotti, l’antico proprietario, prima che il palazzo fosse ceduto al Comune.
A sinistra del cortile, passando sotto un arco, percorriamo via Pertini fino a raggiungere un piccolo parco dove si potranno vedere il monumento ai Caduti e quello dedicato agli immigrati italiani. Si procede poi lungo la vecchia strada per Rubiana, in leggera pendenza, costeggiata da un muro che fiancheggia sul lato destro la strada e la divide da belle ville col giardino. Si va avanti in salita in direzione di Rubiana e, arrivati a una frazione di antiche case, ci troveremo davanti alcuni gradini che si affacciano sulla strada principale. Attraversiamo e dopo poche centinaia di metri arriviamo alla piccola chiesetta di Santa Eurosia: si noterà, sulla sua facciata, la lapide che ricorda i rastrellamenti nazifascisti del 28 gennaio del 1945.
Girando subito a destra e costeggiando la chiesa, ce la lasciamo alle spalle e proseguiamo in direzione del dosso di Rubiana. Arrivati a un bivio, con le indicazioni per alcuni percorsi in direzione della montagna alla nostra sinistra, imbocchiamo un piccolo sentiero a destra, delimitato da una rete. Da questo momento si cammina immersi nella natura e, dopo un breve tratto di strada, si arriva a un bellissimo lavatoio: qui una sosta è d’obbligo, e mentre il nostro cane potrà abbeverarsi alla fontana, noi potremo ammirare uno splendido panorama.
Si scende poi fino a incontrare la stradina che, da Rubiana, porta verso Gaon, su un comodo sentiero pianeggiante che costeggia viti e alberi da frutto. In questa bella frazione, come indicano bene i cartelli del sentiero, si potrà fare una deviazione a sinistra e andare ad ammirare un bel lavatoio; ne troveremo anche un altro tornando sui nostri passi. Procediamo quindi verso Casette e, iniziando a scendere di nuovo verso Caprino, troveremo poi le indicazioni che ci faranno entrare in una corte: dopo aver ammirato l’affresco sulla facciata, superato un portico si giunge alla cosiddetta “fontana rosa”. Da qui, tornando sulla strada principale, raggiungiamo un altro angolo incantevole e vedremo una fontana all’interno di mura quadrate, in una posizione insolita: a quanto pare si tratta di un vecchio opificio. Nel frattempo siamo arrivati di nuovo verso il centro e ritorniamo in pochi minuti alla nostra auto.
I percorsi dell’acqua consentono di scoprire luoghi che sono ancora adesso molto cari agli abitanti, che li curano con dedizione, tenendoli puliti e decorandoli con piante e fiori. Essi custodiscono sicuramente quella che è stata per secoli la vera ricchezza di queste zone: l’acqua, risorsa utilizzata per uso domestico e per le numerose attività commerciali, ma anche per abbeverare gli animali. Soprattutto le lastre in posizione inclinata ricordano il duro lavoro delle lavandaie, che qui insaponavano gli indumenti: oggi non resta traccia di quelle fatiche, che meritano però di essere ricordate.
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