Se sei un vero geek le tue passioni non hanno schemi
Il 25 maggio, si celebra il Geek Pride Day, la giornata internazionale dell'orgoglio geek, ovvero l'entusiasmo e il valore culturale di quella sottocultura (per certi versi ormai mainstream) fatta di passioni smodate per tecnologia, gadget, informatica, videogiochi, internet, ma anche fumetti, fantascienza, serie tv
Da bambini si rideva molto guardando la serie televisiva Otto sotto un tetto e l’adolescente Steve. Nato secondo i produttori il 25 luglio 1976, il nostro Steven Quincy Urkel – sempre con occhiali da vista pronti a cadere, pantaloni corti alle caviglie ma alti in vita, stravaganti bretelle, magliette dai colori improbabili – era inizialmente solo un personaggio secondario, il vicino di casa della famiglia Winslow. Divenne presto il motivo per cui si seguiva la serie e il vero protagonista, con gli immancabili disastri che combinava e il suo fanatismo per passioni come polka e yodel, ridicole per la maggioranza. Milioni di persone in tutto il mondo hanno così empatizzato, senza saperlo, con un vero e proprio geek. Questo termine inglese probabilmente va riferito ad una radice anglosassone che ha a che fare con la pazzia o il carnevale; era usato originariamente per segnalare in modo dispregiativo persone eccentriche e fuori moda, ma è poi diventata una parola che con orgoglio assegnano a se stessi molti appassionati (o meglio, ossessionati) di ricerche intellettuali non maggioritarie o di particolari hobby (che loro non ritengono solo tali): fumetti, fantascienza, informatica, fantasy, videogiochi e giochi di ruolo. In questi ultimi decenni si è delineato un vero e proprio movimento culturale geek, con una giornata internazionale ad esso dedicato: il 25 maggio. Essendo legata a un gruppo che fa del suo essere fuori dagli schemi ordinari il maggior collante, non è facile individuarne l’origine, ma la data sembra accomunare varie ricorrenze importanti per questo mondo: l’uscita del terzo episodio di Star wars (Il ritorno dello Jedi, 1983), il giorno della gloriosa rivoluzione di Discworld (nei romanzi fantasy umoristici di Terry Pratchett), il Towel Day (giorno dell’asciugamano) festeggiato per la prima volta nel 2001 dai fan dello scrittore Douglas Adams e della sua serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti. Di certo ha avuto un momento importante il 25 maggio 2006, quando il blogger madrileno Señor Buebo, all’anagrafe Germán Martínez, allora ventinovenne, convocò via internet nella centrale e popolare Plaza del Callao tutti coloro che orgogliosamente si identificavano come geek. Fu chiamato il Día del orgullo friki, anche se secondo la redazione de El Pais erano presenti più giornalisti che celebranti. Non un grande successo, anche se alcuni lo ritengono l’inizio delle celebrazioni della giornata dei geek che negli anni si è diffusa in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti. Dove però già da anni si era cominciato a proporre nei bar piccole manifestazioni di questo genere. Questo movimento e questa cultura, non più schiacciata nel ridicolo o nel nascondimento, rimanda oggi con orgoglio a persone del presente e del passato – tra cui Leonardo da Vinci e Ada Lovelace (matematica britannica, 1815-1852) – evidenziando come non bisogna mai vergognarsi delle proprie passioni, che possono anzi diventare di aiuto e interesse per l’intera società.
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