Il fantasy può anche parlare italiano
Il racconto dei racconti
(Italia, 2015)
regia: Matteo Garrone
con: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Alba Rohrwacher
durata: 125 min.
Giudizio Cnvf: consigliabile/problematico/dibattiti
Rara è la frequentazione del cinema italiano col fantasy. Nell’ambito delle produzioni di genere, potremmo ricordare Il ladro di Bagdad (1961) di Bruno Vailati. In quello del cinema d’autore, Francesco Rosi vi si cimentò con C’era una volta… (1967), che non è certo il suo miglior film.
Due sono le ragioni principali. Una è produttiva: il fantasy è sempre costato molto e il cinema italiano ha sempre avuto scarse risorse. L’altra è culturale: la supremazia ultradecennale sia del pensiero estetico di Benedetto Croce che di quello di origine marxista ha confinato le produzioni letterarie, e di conseguenza cinematografiche, che avessero connotati fiabeschi, favolosi, fantastici in una zona considerata di seconda categoria, senza riferimenti alla realtà o allo spirito ideale, solo per bambini (come se i bambini non fossero in grado di apprezzare le belle storie).
Ci riprova oggi, in epoca ben diversa e con ben altri mezzi, riuscendovi molto bene, un regista che nelle precedenti prove aveva frequentato un tipo di cinema affatto diverso.
Matteo Garrone, già autore di Gomorra e Reality, per citare solo le sue due opere più recenti, si ispira a uno dei libri seminali della letteratura italiana, Lo cunto de li cunti, ovvero lo trattenienimento de peccerille: cinquanta fiabe scritte in lingua napoletana tra il 1634 e il 1636 da Giambattista Basile, che contiene, tra l’altro, la più antica versione di Cenerentola, La gatta Cenerentola, ripresa come mirabile opera musicale da Roberto De Simone nel 1976.
Garrone e gli sceneggiatori Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso riducono per lo schermo tre racconti di Basile, La regina, La pulce e Le due vecchie, annunciando forse un secondo film e magari anche una serie per la tv. Il cast è di altissimo livello internazionale: la protagonista della prima storia è Salma Hayek, quello della seconda Toby Jones, nella terza c’è Vincent Cassel, oltre ad una nutritissima schiera di splendidi interpreti italiani e stranieri.
Tutt’altro che per bambini, viste le frequenti incursioni nell’horror e nell’inquietante (è un Basile rivisitato sia dalla psicoanalisi che dal Ramo d’oro dell’antropologo James Fraser), Il racconto dei racconti è un film rutilante, visivamente magnifico, con un apporto decisivo della fotografia di Peter Suschitzky, delle scenografie di Dimitri Capuani e Alessia Anfuso, dei costumi di Massimo Cantini Parrini, del trucco di Diego Prestopino, degli effetti speciali di Andrea Eusebi, Elio Terribili e Andrea Giornaro, della musica di Alexandre Desplat.