Quando i Santi Innocenti scatenano in Spagna la divertente follia di un pesce senza aprile

Sabato 28 dicembre 2013 i tifosi di calcio dell’Hellas Verona (e non solo) vissero alcune ore di grande apprensione. Dalla Spagna era arrivata, infatti, la notizia dell’acquisto di Luca Toni da parte del Barcellona. Il giocatore, campione del mondo 2006, dopo varie esperienze all’estero (tra cui gli Emirati Arabi Uniti) ed essere stato di fatto scartato dalla Fiorentina, era stato “ripescato” dai dirigenti veronesi.
L’inizio di stagione era stato impressionante, contribuendo – con 7 gol in 15 partite – a una partenza con il botto per la squadra gialloblù, allora piazzata al sesto posto (meglio di quest’anno!). La tensione tra i tifosi si sciolse quando fu evidenziato che era El dia de la inocentada.
Noi lo abbiamo scoperto così, tra sorpresa e trepidazione, eppure è vissuto ogni anno da milioni di persone, soprattutto in Spagna e America Latina. Equivalente del nostro pesce d’aprile, questa giornata particolare ha come singolarità di essere legata alla festa liturgica dei Santi Innocenti e di essere una sorta di “cristianizzazione” della festa pagana dei Folli.
Significative tracce si ritrovano nella zona di Cordoba dove ci si scatena nella Danza dei matti; ad Alicante dove ci si fronteggia a suon di uova, farina e petardi; a Jalance (Valencia) che in quel giorno assegna pieni poteri al “sindaco dei matti” e nella stupenda corniche medioevale di Burgos che celebra il “Vescovino”: un bambino viene scelto e gli vengono assegnate per quel giorno le funzioni del vescovo.
Per tutti, poi, è un giorno di scherzi, di acquisti divertenti nei mercatini natalizi (parrucche, polverina pruriginosa, inchiostro simpatico), di piccoli pupazzi di carta bianca da appiccicare alla schiena del malcapitato. E non mancano le fake news dei mass media che per una volta all’anno sono anche accettabili.
A lasciare un senso di perplessità rimane il legame con la tragedia dei Santi Innocenti, che fa risuonare la domanda: si può ridere facendo memoria di un orrore? Lo scrittore di libri horror Stephen King afferma: “Il male può esistere solo quando è capace di creare un senso di angoscia e di terrore incontrollabile. Si può uccidere il male seppellendolo di risate”. Forse una frase fin troppo facile e a rischio superficialità, come l’anarchica: “La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”.
Molto umorismo, soprattutto di matrice ebraica, percorre questa via, con diversi risultati. Mentre la domanda rimane aperta, la storia ci insegna che il bene vince il male, la gioia estromette il dolore, la pace trionfa sulla vendetta, la vita è più forte della morte. Ce lo dimostrano tanti episodi di cronaca piccoli e grandi, maestri di speranza come il cardinale Van Thuan, Edith Stein (santa Teresa Benedetta della Croce) e i tanti che non si sono arresi al male della malattia e dell’odio umano.
Perché, come diceva lo psicologo Viktor Frankl (1905-1997), a sua volta prigioniero dei lager nazisti: “L’uomo può essere nel suo intimo più forte del destino che gli viene imposto”.