Esultare per un gol fino... a farsi male
Me lo ricordo esultare come un forsennato, Mattia Destro, dopo un rigore contro la Roma. In genere il gol dell’ex si festeggia in modo più compassato, quasi fosse un dispiacere aver segnato alla propria vecchia squadra. Come a dire: «Scusatemi, ho sbagliato...». Lo chiamano rispetto, ma non ne capisco il motivo...
Me lo ricordo esultare come un forsennato, Mattia Destro, dopo un rigore contro la Roma. In genere il gol dell’ex si festeggia in modo più compassato, quasi fosse un dispiacere aver segnato alla propria vecchia squadra. Come a dire: «Scusatemi, ho sbagliato...». Lo chiamano rispetto, ma non ne capisco il motivo. Voglio dire, se uno squinternato prende a martellate la mia auto e allarga le braccia in segno di dispiacere, non mi rende tanto più tranquillo. Gli attaccanti, peraltro, sono pure pagati per segnare: anche alla propria ex squadra. Ma l’esultanza che ricorderò di più di quelle di Mattia Destro con la maglia del “mio” Bologna resterà quella contro il Sassuolo. Mihajlovic lo manda in campo al 91’, dopo il pareggio degli ospiti. Lui, da calcio d’angolo, inzucca in rete. È una vittoria che conta molto, perché la squadra esce finalmente dalla zona retrocessione. Corre, Mattia Destro, inseguito dai compagni. Corre, pieno di gioia, che neppure quella rete alla Roma aveva saputo offrire. Corre e non lo ferma nessuno. Anzi, lo ferma un infortunio: una lesione muscolare alla coscia destra lo mette ko dopo appena cinque minuti di gioco. Non rivedrà il campo per un bel po’.
Somiglia un po’ a Martin Palermo, l’idolo del Boca Juniors che quando venne a giocare in Spagna, al Villareal, non fece faville. Dopo un gol in Copa del Rey conto il Levante, va sotto la curva a ricevere l’abbraccio dei tifosi. Lui e gli ultrà sono separati solo da un piccolo muretto. Piccolo, sì, ma quando crolla e finisce sulle gambe dell’attaccante argentino, il male si sente eccome. Frattura di tibia e perone, e il ritorno in Liga continuerà a non essere convincente. Tornerà in patria, riconquistando l’affetto dei tifosi del Boca.
Non ha la stessa fama Krystian Bielik, di proprietà dell’Arsenal ma in forza al Charlton. In una partita contro l’Accrington, corre pure lui sotto la curva a festeggiare un gol assieme a compagni e tifosi. Uno di questi arriva di corsa, scivola e rifila un calcione al centrocampista polacco, mettendolo ko. A questo punto, forse, è meglio davvero chiedere scusa dopo un gol e tornare a centrocampo senza farsi troppo male.
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