Una giornata particolare
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L’urbanistica da un argentino a un altro (Papa): progettare la qualità della vita delle persone

Un tempo l’11 novembre si faceva San Martino: era il giorno in cui scadevano i contratti agricoli e molti si spostavano di abitazione, nella memoria liturgica di un Santo che ha percorso tante strade e cambiato parecchie dimore...

Parole chiave: Luca Passarini (100), Una giornata particolare (117), Urbanistica (2)
L’urbanistica da un argentino a un altro (Papa): progettare la qualità della vita delle persone

Un tempo l’11 novembre si faceva San Martino: era il giorno in cui scadevano i contratti agricoli e molti si spostavano di abitazione, nella memoria liturgica di un Santo che ha percorso tante strade e cambiato parecchie dimore. Martino di Tours, in realtà, è morto non l’11 ma l’8 novembre, precisamente del 397. Proprio in quest’ultima data dal 1949 si celebra la Giornata mondiale dell’urbanistica (World town planning day) che a suo modo è legata al far san Martin perché ha a che fare con la scelta di come sviluppare i diversi territori, di campagna e città.
Si tratta di una giornata particolare che ha una doppia finalità: da una parte rafforzare il senso di appartenenza di chi ha fatto dell’urbanistica la propria professione; dall’altra affrontare in maniera seria i temi legati alla pianificazione territoriale, in particolare come si possa avere una progettazione che tenga conto di una prospettiva globale e della creazione di comunità vivibili. Il suo ideatore è Carlos Maria della Paolera, nato il 7 settembre 1890 a Buenos Aires, che pubblicò varie opere sull’argomento a partire dal 1916. Nel 1920 ottenne la possibilità di analizzare il piano regolatore di Parigi e nell’università della capitale francese l’anno successivo si iscrisse all’istituto di urbanistica, che era stato fondato due anni prima. Qui si laureò nel 1928, risultando il primo sudamericano ad ottenere questo titolo, con una tesi per la cui stesura lavorò anche con Marcel Poëte (1866-1950) il quale, da storico prestato all’urbanistica, era interessato a studiare il modo con cui una città si evolve e si adatta ai cambiamenti sociali ed economici. Paolera, dopo varie iniziative per formare le prime cattedre di questa disciplina in Argentina, nel 1946 fondò l’Istituto superiore di urbanistica presso l’Università di Buenos Aires. Morto nella capitale argentina il 15 settembre 1960, lasciò come eredità anche la bandiera dell’urbanistica e questa giornata.
Un altro argentino, diventato papa con il nome di Francesco, si è espresso sugli argomenti cari a Carlos Maria della Paolera nell’enciclica Laudato si’ (2015), inserendo l’urbanistica negli aspetti da tener conto per una ecologia che sia davvero integrale, ovvero che permetta a ciascuna persona di avere una buona relazione con se stessa, con gli altri e con l’ambiente. In particolare, afferma al numero 150: “Data l’interrelazione tra gli spazi urbani e il comportamento umano, coloro che progettano edifici, quartieri, spazi pubblici e città, hanno bisogno del contributo di diverse discipline che permettano di comprendere i processi, il simbolismo e i comportamenti delle persone. Non basta la ricerca della bellezza nel progetto, perché ha ancora più valore servire un altro tipo di bellezza: la qualità della vita delle persone, la loro armonia con l’ambiente, l’incontro e l’aiuto reciproco. Anche per questo è tanto importante che il punto di vista degli abitanti del luogo contribuisca sempre all’analisi della pianificazione urbanistica”.

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