Una pedana esperienziale per sperimentare la disabilità
Vivere le barriere architettoniche per capirle e superarle. Per la prima volta, professionisti e tecnici possono sperimentare cosa significhi vivere la quotidianità su una sedie a rotelle
Vivere le barriere architettoniche per capirle e superarle. Per la prima volta, professionisti e tecnici possono sperimentare cosa significhi vivere la quotidianità su una sedie a rotelle, comprendendone le reali difficoltà. L’occasione è fornita dalla pedana esperienziale, una struttura modulare in acciaio, lunga 6 metri e larga quasi 3, che riproduce un normale percorso cittadino con tutti gli ostacoli del caso. Dal pavimento in ghiaino piuttosto che in porfido, dal marciapiede sconnesso agli ingressi dei negozi, fino al percorso per raggiungere un bagno e verificare che sia a portata di disabile.
Il percorso sarà effettuato su una sedia a rotelle, affinché gli utenti possano davvero calarsi nei panni delle persone che normalmente devono convivere con le barriere architettoniche presenti sul territorio. Dal 13 giugno la pedana esperienziale sarà allestita nel cortile esterno della sede dell’Ordine degli Ingegneri, in via Santa Teresa. Vi rimarrà per circa un mese, a disposizione di professionisti, tecnici, addetti ai lavori ma anche cittadini sensibili al tema.
Si tratta di un’iniziativa unica in città, che nasce come conclusione del corso “Accessibilità e progettazione inclusiva”, organizzato dagli ingegneri e rivolto ai propri iscritti. La pedana è stata realizzata grazie al contributo dell’impresa di costruzioni Serpelloni spa, che si è resa disponibile a realizzare la struttura.
«Contatterò i presidenti delle circoscrizioni perché la pedana esperienziale venga ospitata nelle piazze e nei luoghi pubblici del territorio comunale più idonei, visibile ai cittadini, per incuriosirli e invogliarli a vivere in prima persona un’esperienza che non si dimenticherà facilmente – afferma l’assessore alla Pianificazione urbanistica e alla programmazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche Ilaria Segala –. Si tratta di un’iniziativa lodevole, che auspichiamo varchi i confini comunali per arrivare in altre città. Il tema della disabilità nella progettazione contemporanea deve avere un ruolo centrale, con tecnici e progettisti chiamati a fare la propria parte, approcciandosi a un nuovo modo di concepire gli spazi, che devono essere fruibili alla più ampia pluralità di soggetti».
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento